Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
172 | Capitolo ventiquattresimo |
— No, Hong, ma ci vedremo e forse meglio, poichè il bagani non farà risparmio di legna.
— Che pensi ad arrostirci?...
— Darà fuoco agli alberi per costringere i mandayas a scendere.
— Per Fo e Confucio!... La prospettiva è ben poco piacevole. Combattere sta bene, ma venire arrostiti vivi!...
— Quando gli uomini del bagani udranno le nostre carabine non resisteranno molto. Comprenderanno che vi sono uomini valorosi e diverranno prudenti.
— Non avrà armi da fuoco il bagani?
— Forse qualche vecchio fucile.
— Oh!...
Uno scricchiolìo prolungato, che di quando in quando si ripeteva, si udiva sul margine della piattaforma, là dove si appoggiavano le due lunghe pertiche che servivano a salire al villaggio.
— Qualcuno sale, — mormorò il capo, con un tremito nella voce.
— Sì, — rispose Pram-Li. — Cercano di sorprenderci.
— Devo dare il segnale della difesa?
— Non ancora: lasciamoli montare. —
Gli scricchiolìi continuavano sull’orlo della piattaforma. Uno o più uomini si arrampicavano sulle pertiche, sperando di poter giungere al villaggio e di sorprendere i selvaggi nel sonno.
Hong si era spinto fino a quel punto assieme a Sheu-Kin ed entrambi aspettavano la comparsa dei primi assalitori coi kampilang in pugno, volendo risparmiare le munizioni.
Trascorse mezzo munito, poi fra l’oscurità apparve una forma umana. Uno degli assalitori era giunto sull’orlo della piattaforma e si preparava a slanciarsi innanzi.
Due colpi di kampilang piombarono su di lui e l’uomo precipitò nel vuoto col cranio fracassato, mandando un rantolo.
— Ohe!... Attenti a chi sta sotto!... — gridò Hong.
Urla terribili scoppiarono fra le tenebre, poi rimbombarono subito due spari.
— Morte di Fo!... — esclamò Hong. — I bricconi hanno delle armi da fuoco. —
Si avanzò fino all’orlo e con tre colpi di kampilang tagliò i bambù che servivano di scala. Le lunghe canne caddero ma assieme a loro precipitarono pure degli uomini che vi erano aggrappati per dare la scalata al villaggio dei mandayas.
— Tu vuoi storpiarli, — disse Sheu-Kin, ridendo. — Odi che urla?...
— Tanto peggio per loro, — rispose il chinese.
— Ehi, Hong, dobbiamo cominciare il fuoco? — chiese Than-Kiù.