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164 | Capitolo ventitreesimo |
vano di aggiungere alla carne secca qualche sanguinante costoletta di babirussa od un paio di grossi calaos.
Battendo le macchie, avevano già scovato ed abbattuto un matjang-tjongkok, animale che somiglia ad un tigrotto, lungo poco più di mezzo metro, col pelame fine, morbidissimo, giallognolo, a fasce ed a macchie brune nere e che è un grande distruttore di volatili, quando Pram-Li, nell’aprirsi il passo fra un folto cespuglio, vide fra la semioscurità una massa, non ben distinta, scivolare in mezzo ad un gruppo di piante di pepe selvatico.
— Oh!... Oh!... — esclamò. — Credo che vi sia della grossa selvaggina laggiù.
— Qualche animale pericoloso? — chiese Hong.
— Non saprei dirlo, ma mi parve più una grande scimmia che un animale a quattro zampe.
— Se si tratta d’una scimmia, lasciamola andare. Tu sai che Than-Kiù non fa buon viso a simile selvaggina.
— Posso essermi ingannato, Hong; se fosse un babirussa?...
— Sarebbe il benvenuto. È tanto tempo che desidero di assaggiare quella carne, che dicono sia così eccellente.
— Squisita davvero — disse Pram-Li, il quale guardava attentamente fra le piante del pepe per scoprire la selvaggina. — Ma... toh!... Dove si sarà nascosto quell’animale o quello scimmione?... Guardo in tutte le direzioni e non riesco a scoprirlo.
— Eppure non deve aver abbandonata la macchia; vedo agitarsi le estremità dei sarmenti.
— È vero, Hong.
— Scoviamolo, Pram-Li. Tu fa’ fuoco in mezzo a quei vegetali ed io sto attento a colpirlo, appena si decide a uscire. —
Il malese imbracciò la carabina, miro là dove vedeva i grappoletti e le foglie agitarsi e fece partire il colpo.
La detonazione non era ancora cessata, che in mezzo alla macchia si udì echeggiare un grido che pareva uscito non già dalla gola di un animale, ma d’una persona.
— Per Fo e Confucio!... — esclamò Hong, stupito. — Hai udito, Pram-Li?...
— Sì, — disse il malese, che era diventato grigiastro, ossia pallido. — Che io abbia ucciso qualche povero abitante di questa boscaglia?...
— Lo temo, non udendo più nulla.
— Andiamo a vedere, Hong. —
Si aprirono il passo attraverso il cespuglio e si cacciarono in mezzo alle piante di pepe le quali, non avendo alcun sostegno, formavano un ammasso inestricabile di sarmenti, di foglie e di grappoletti.