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L'assalto delle pantere | 155 |
— Sono pronta a riceverle.
— Taci!... Un altro ramo si è spezzato!...
— Ed odo le foglie agitarsi dinanzi a noi.
— Che si preparino ad assalirci da due parti? — mormorò il malese, con inquietudine.
— Non importa, Pram-Li. Tu pensa a quella che si è fatta udire presso la capanna ed io mi occupo dell’altra. —
Un altro grido gutturale risuonò più vicino, poi il malese e Than-Kiù videro confusamente una massa nera che usciva da un gruppo di cespugli, lontano dalla buca trenta o quaranta passi.
Pram-Li ebbe un brivido.
— La pantera nera, — mormorò.
— La vedo bene e la prendo di mira, — rispose Than-Kiù. — Vedi l’altra?
— Non ancora.
— Occupiamoci adunque di questa, pel momento. —
La pantera nera si era arrestata presso la macchia di cespugli, coi quali si confondeva, però fra le tenebre si vedevano scintillare i suoi occhi verdi a lampi fosforescenti e quegli occhi erano proprio fissi sull’ammasso di rami e di foglie che coprivano la buca. Certamente la sanguinaria belva aveva già fiutata la preda umana e prima di farsi innanzi, voleva accertarsi dove si nascondeva.
Than-Kiù aveva passata la canna della carabina fra i rami, procurando di non fare il menomo rumore, e l’aveva presa di mira, imponendo fermezza al tremito dei suoi nervi.
Già stava per far partire il colpo, quando udì piombare sui rami che la riparavano una massa pesante, e quindi un rauco brontolìo.
Il malese aveva mandato un grido di terrore e con uno sforzo violento ma rapido, aveva costretta la giovane chinese a piegarsi contro il fondo della buca.
— Cos’hai?... — Chiese Than-Kiù, con accento spaventato.
— È piombata su di noi la pantera gialla, — rispose Pram-Li. — Non alzarti o sei perduta. —
La compagna della pantera nera erasi slanciata sopra la buca, sperando forse di poter stringere di colpo la preda; invece si era trovata separata da essa da quell’ammasso di grossi rami disposti in modo da non permetterle il passaggio del corpo.
Furiosa per quella delusione, l’hariman-bintang cacciò le zampe attraverso quei fori, cercando di afferrare le teste dei cacciatori, e non riuscendo nemmeno in ciò, si mise a rimuovere gli ostacoli con crescente rabbia.
In quell’istante dalla parte della capanna rintronò una detonazione,