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La morte di Pandaras | 145 |
— Che curato male, potrebbe incancrenirsi e costringerci ad amputartelo; ed il Fiore delle perle non si consolerebbe mai più d’aver un marito privo d’un braccio.
— Ah!... Than-Kiù!... — gridò Hong. — Ripetimi queste parole!...
— Taci, — diss’ella, ponendogli un dito sulle labbra.
— Tu m’ami finalmente!... Dimmelo, Fiore delle perle!
— Se tu lo sai, perchè vuoi che te lo dica?...
— E Romero?...
— Perchè nominarmelo, Hong?... — diss’ella con tristezza. — Lascia che i ricordi dormano per sempre. —
Poi forzandosi a sorridere:
— Basta: io sono l’infermiera e tu l’ammalato e t’impongo silenzio ed immobilità.
— Un ammalato che è più vivo di prima, ora che sa d’essere amato.
— Finiscila, Hong; ho da curarti.
— Cosa vuoi fare, se manchi di tutto?... Fascia stretto il braccio e lascia che guarisca da sè.
— E lo perderai. Lascia fare a me; so curare le ferite e sui campi dell’insurrezione ho guarito non pochi combattenti, ridotti a malpartito dalle palle degli spagnuoli. Rimani qui sotto la guardia di Pram-Li e attendi il mio ritorno. —
Fece segno a Sheu-Kin di seguirla e rifece per qualche tratto il sentiero che avevano tracciato attraverso il bosco nel loro passaggio, arrestandosi sul margine d’un gruppo di bambù altissimi e di varie grossezze.
Con un colpo di kampilang ne abbattè uno, un po’ più grosso del braccio d’un uomo, poi tagliò un pezzo di quel tubo fra i due nodi, della lunghezza di venti centimetri, quindi lo spezzò a metà.
— Questo si adatterà perfettamente al braccio di Hong, — disse. — Ed ora, Sheu-Kin, sali su quell’albero e fa’ raccolta di cotone. —
Il giovane chinese, che aveva già compreso come Than-Kiù voleva medicare il ferito, s’arrampicò lestamente sulla pianta indicata, un bellissimo vegetale dalle grandi foglie ed i cui rami erano forniti di bacche che lasciavano vedere una materia candida e lucente come la seta.
Era un albero di bambagia serica, vegetale che cresce anche allo stato selvaggio nelle grandi isole malesi e che, coltivato, produce una quantità notevole di splendido cotone, molto usato da quelle popolazioni, e specialmente dai sumatrini.
Raccolse alcune manate di quella materia, poi entrambi tornarono sotto l’albero della canfora.