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132 | Capitolo diciottesimo |
di quello che si è arenato laggiù, mentre io spingerò qui quei due che la corrente trascina verso di noi. —
Il malese ed il chinese, senza chiedere maggiori spiegazioni, si cacciarono in acqua e poco dopo i due cadaveri dei rettili giacevano presso l’isolotto, mentre Hong aveva spinto i due altri.
— Ora mi occorrono delle canne, — disse il chinese. — Più tardi speriamo di rimorchiare qui altri due o tre cadaveri e ne avremo abbastanza per costruire il mio galleggiante. —
I suoi compagni, che avevano già indovinato di cosa si trattava e che erano abilissimi nuotatori, tornarono a cacciarsi in acqua ed in pochi minuti accumularono su quel minuscolo isolotto venti o venticinque bambù, lunghi cinque o sei metri e grossi come il braccio d’un uomo.
— Mi bastano — disse Hong, che in quel frattempo aveva tagliato le bretelle delle carabine in sottili e solide strisce. — Aiutatemi, amici, premendomi di lasciare questo isolotto prima che spunti l’alba, onde non farci prendere, se a quel dannato Pandaras saltasse il ticchio di spingersi fin qui. Avete compresa la mia idea?
— Sì, — risposero tutti. — Si tratta di costruire una specie di zattera.
— Precisamente.
— Spiegami però a che cosa ci potranno servire i cadaveri dei coccodrilli, — chiese Than-Kiù.
— Non l’hai indovinato?
— No, Hong.
— Ci serviranno per tenere a galla la zattera. Come puoi immaginarti, questi bambù non potrebbero sostenerci tutti e quattro.
— Era quello che pensavo.
— E noi, per impedire che cedano sotto il nostro peso, li cingeremo di vesciche piene d’aria.
— Adoperando le budella dei coccodrilli?...
— Sì, Than-Kiù.
— Splendida idea, Hong! Mi stupisce come non ti sia venuta prima.
— Non avevo pensato ai sauriani. Mettiamoci al lavoro prima che possano giungere Pandaras ed i suoi pescicani di acqua dolce. —
Non era cosa facile costruire un galleggiante con quell’oscurità e colla vicinanza dei rettili, pure si misero tutti animosamente all’opera.
Mentre Than-Kiù vigilava per tenere lontani quei pericolosi avversari che non avevano ancora abbandonato le acque dell’isolotto, Hong e Sheu-Kin colle canne costruivano la zattera ed il malese sventrava i coccodrilli per levare loro gli intestini, vuotarli e poi gonfiarli.