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Il capo del «Giglio d'acqua» 9


— Vieni, padrona, — ripetè Sheu-Kin.

— Lascia che contempli questa splendida notte, — rispose Than-Kiù, con voce tremula. — Me ne ricorda una delle più belle, una delle più felici; ma non ero qui, lui non era partito e Hang non era morto.... Sì, me la ricordo come fosse quella dell’altra sera.... la luna scintillava sulle montagne illuminando le cupe boscaglie.... all’orizzonte brillavano i lumi degli accampamenti spagnuoli e scintillava, come un nastro d’argento, lo Zapatè.... e Romero mi parlava.... ma la stella della donna bianca non s’alzava ancora fulgida in cielo e la mia non era ancora tramontata.... E tutto è finito con una catastrofe!... È orribile!... —

Than-Kiù aveva chinato il capo sul petto e si era nascosto il viso fra l’ampia manica di seta, come se cercasse di togliersi dinanzi agli occhi la visione che la perseguitava.

Ad un tratto però lo rialzò, afferrò con un gesto nervoso una mano del chinese e guardandolo in viso fisso fisso, gli chiese:

— Era proprio morto, è vero?...

— Chi?... — domandò Sheu-Kin, stupito.

— Mio fratello.

— Sì, Than-Kiù; aveva ricevuto tre palle nel petto.

— Parla, io voglio saper tutto.

— Riaprirò la ferita che per tanti giorni ti ha fatto sanguinare il cuore.

— Than-Kiù è ormai rassegnata, — disse la fanciulla, con un malinconico sorriso. — Voglio sapere tutto quello che è avvenuto dopo quella notte fatale che m’ha infranto l’anima. Quanti giorni sono trascorsi da quel mattino in cui uccisero Hang?... Io non ricordo più nulla.... più nulla. Tu hai assistito alla tremenda scena, è vero Sheu-Kin?...

— Sì, Than-Kiù — rispose il chinese. — Ero giunto da pochi giorni da Cavite, entro le cui trincee avevo trovato rifugio dopo la rotta di Salitran che m’aveva diviso da te, da Romero e da Hang.

In mezzo al tumulto dell’assalto ero riuscito a prendere il largo assieme a Hong, il capo del Giglio d’acqua che tu ben conosci, attraversando le linee spagnuole ed a marce forzate eravamo rientrati in Manilla per recare al Comitato delle società segrete la notizia dei nostri disastri.

Solo qui, a Binondo, avevamo saputo della caduta anche di Malabon e della distruzione delle bande guidate da tuo fratello Hang e da Romero Ruiz, ma senza poter chiarire che cosa era accaduto di loro e di te.

Vi avevamo cercato a lungo credendo che aveste potuto nascon-