Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Una difesa disperata | 121 |
girarono precipitosamente sui talloni e fuggirono a tutte gambe, salutati da due altri colpi sparati dal malese e da Sheu-Kin.
Quella fuga vertiginosa non cessò se non quando i pirati si trovarono all’estremità opposta della lingua di terra, presso il margine della foresta.
— Buon viaggio!... — gridò Hong, balzando in piedi. — Credo che per oggi ne abbiano abbastanza.
— Che non tornino più?... — chiese la giovanetta.
— Non oserei affermarlo. Se fra i caduti vi fosse stato Pandaras, si potrebbe sperare tanta fortuna, ma il briccone non si sarà ancora svegliato e sarà con lui che dovremo fare i conti.
— È vero, — disse Than-Kiù. — Quando li guiderà il loro capo, non fuggiranno più dopo i primi colpi.
— Se quel furfante si lascerà vedere, tutti i nostri colpi saranno per lui.
— Spingerà i suoi uomini e si terrà lontano, Hong. Sa che siamo audaci e di te ha una paura incredibile.
— Ho piacere che mi tema, — disse il chinese. — Avrà meno coraggio nell’assalirci. —
Poi volgendosi verso il malese, continuò:
— Ehi, Pram-Li!... Tu che sei così valente nell’arrostire gli zamponi d’orso, puoi preparare la colazione e tu, Sheu-Kin, vieni con me e andiamo a prendere i cadaveri dei due animali. Quella carne può diventare preziosa, per gente che è forse costretta a sostenere un assedio. —
Non più inquietati dai pirati che si erano ritirati nel bosco forse in attesa che Pandaras ed i compagni del praho si svegliassero, i chinesi ed il malese poterono ricuperare i due orsi, fare colazione e riprendere quindi il sonno, vegliando per turno, avendo da sorvegliare i coccodrilli.
Quella prima giornata trascorse tranquilla, non però senza allarmi e senza colpi di fucile, essendo i sauriani diventati straordinariamente importuni.
Si erano raccolti in gran numero attorno all’isolotto, e quei feroci divoratori di carne umana avevano più volte tentato d’invadere le rive e di cacciarsi nei canneti, per poi piombare di sorpresa sugli accampati; ma erano stati ricacciati in acqua assai malconci e qualcuno aveva pagato colla vita la sua audacia.
Quando le tenebre calarono, per tema d’una sorpresa notturna, i chinesi ed il malese raddoppiarono la vigilanza, montando di guardia due per volta ed accendendo numerosi fuochi attorno all’isolotto.
Sentivano per istinto che i pirati non avrebbero mancato di ap-