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110 Capitolo quindicesimo


uno dei due animali slanciarsi bruscamente all’aperto e rizzarsi sulle zampe posteriori.

Pram-Li non si era ingannato; era veramente un birmang, ossia un orso malese, un animale piuttosto grosso, col corpo però allungato che misurava almeno quattro piedi, con un’altezza di settanta od ottanta centimetri dalle zampe alle spalle, una testa voluminosa ed il muso largo con orecchi piccoli.

Aveva il pelame corto, fitto, d’un nero brillante, con una larga macchia giallastra sul petto, in forma di ferro di cavallo.

Hong, che era dinanzi ai compagni, gli si era slanciato contro colla formidabile sciabola alzata, ma l’orso, forse spaventato dal numero degli avversari, ricadde prontamente sulle zampe anteriori e fuggì lestamente nella macchia.

— Ah!... Il pauroso!... — esclamò Hong.

Si slanciò innanzi seguìto da Than-Kiù, da Sheu-Kin e dal malese, e giunto fra le canne vide i due orsi galoppare velocemente sulla lingua di terra.

— Li ritroveremo sull’isola, a meno che non preferiscano gettarsi in acqua, — disse Hong.

— Forse colà hanno il loro covo, — disse Pram-Li.

Si misero ad inseguire vigorosamente i due animali i quali continuavano la corsa, arrestandosi solo di tratto in tratto per vedere se i loro avversari si erano arrestati. Giunti però all’estremità di quella lingua di terra, dinanzi ad un canaletto che la divideva dall’isolotto, di comune accordo volsero la fronte, come si preparassero alla resistenza.

— Sì, devono avere il covo e fors’anche i piccini sull’isolotto, — disse Pram-Li.

— O sgombreranno o li uccideremo, — rispose Hong. — Non voglio accamparmi con dei vicini che possono diventare pericolosi. —

I due orsi, vedendo comparire gli avversari, si erano raddrizzati sulle zampe posteriori, mandando sordi grugniti.

Il più grosso, il maschio di certo, con un’agilità che nessuno avrebbe sospettata in quel corpo piuttosto massiccio, si avventò con tale furia addosso ad Hong che a questi, sorpreso dall’inaspettato assalto, mancò il tempo d’alzare il kampilang. Quasi nel medesimo istante l’altro caricava, con pari slancio, Pram-Li e Sheu-Kin, tentando di abbrancare or l’uno or l’altro.

Hong, urtato in pieno petto, malgrado il suo vigore straordinario non resse, tanto più che il terreno era fangoso, sdrucciolevole, e cadde all’indietro. L’orso, senza curarsi di Than-Kiù che accorreva in aiuto del compagno, gli si gettò sopra tentando di abbracciarlo, per poi soffocarlo con una stretta poderosa.