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104 | Capitolo quindicesimo |
Capitolo XV
Gli orsi malesi
Avventurarsi ancora una volta sotto quelle foreste, nell’ora in cui tutti gli animali da preda si mettono in caccia, era un tentare il destino. Eppure il timore di ricadere nelle mani di Pandaras, che avrebbero ritrovato furioso per essere stato così abilmente corbellato della sua passione per Than-Kiù, li spingeva ad affrontare qualsiasi pericolo.
Hong, il più coraggioso ed il più forte, si era messo alla testa, seguìto da Than-Kiù, quindi dal giovane chinese e da Pram-Li incaricati di proteggere la ritirata.
La foresta, tenebrosa come la tana d’un lupo, non permetteva al minuscolo drappello di avanzare con quella rapidità che imponevano le circostanze.
Vecchi tronchi di circonferenza enorme, caduti per decrepitezza o abbattuti dalle folgori, impedivano il passo, costringendo i fuggiaschi a fare dei lunghi giri; poi erano fitti cespugli fra i quali era necessario aprirsi il passo a gran colpi di kampilarg; ed ora erano vere reti di calamo o di radici smisurate, in mezzo alle quali Hong ed i compagni si dibattevano come pesci stretti fra le maglie, perdendo tempo ed affaticandosi.
Hong, furioso di trovarsi dinanzi a tanti ostacoli, vibrava colpi disperati a destra ed a manca, facendo cadere rami, liane e radici, ma quando credeva di aver trovato un passaggio, si trovava dinanzi a nuovi ostacoli ed era costretto a ricominciare.
Fortunatamente non s’incontravano animali, anzi pareva che quella parte della foresta fosse assolutamente deserta, e ciò era una vera fortuna pei fuggiaschi; se fossero stati costretti a far uso dei fucili per difendersi, avrebbero attirata l’attenzione degli equipaggi delle canoe o dei prahos che seguivano il legno di Pandaras.
A mezzanotte, Hong accordò un breve riposo ai compagni, non volendo stancare troppo Than-Kiù; poi una mezz’ora dopo si rimetteva in marcia, parendogli di aver udito delle lontane grida in direzione del fiume.
— Noi ci troviamo fra due pericoli — disse a Than-Kiù. — Abbiamo da guardarci dagli uomini di Pandaras e fors’anche dai selvaggi che hanno attaccato le canoe.
— Preferirei cadere nelle mani di questi ultimi che in quelle dei