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Il capo dei pirati di Butuan 89


calzoncini pure di seta, stretti ai fianchi da una larga fascia rossa sostenente due kriss, segno di alto comando, poichè i soli capi o notabili malesi hanno il diritto di portare due pugnali, e aveva la testa stretta da un fazzoletto rosso a fiori gialli.

Egli si avanzò verso Than-Kiù che lo guardava con crescente stupore, credendo di essersi ingannata, e le disse sorridendo:

— Ti chiedevi dove ti trovavi, bella fanciulla?... A bordo d’uno dei miei prahos. Vuoi sapere dove andiamo?... Saliamo il fiume per giungere, più presto che si può, al Bacat e quindi al Butuan.

— Ed io sono tua prigioniera?... — chiese Than-Kiù, impallidendo.

— Ho avuto questa fortuna, — rispose il malese, sempre sorridente.

— Miserabile!... Non ti era bastato averci traditi!... — gridò la giovanetta, con disprezzo.

— Se non vi avessi traditi tu non saresti qui.

— Ah!... È per avermi nelle tue mani che hai fatto assalire la giunca?...

— Precisamente no, poichè io credevo di potervi prendere poi, ma vedo che avrei avuto torto a lasciare in pace la tow-mêng, poichè non ti avrei più ritrovata.

— Cos’è avvenuto della giunca?... —

A quella domanda una grossa ruga si disegnò sulla fronte del malese, poi disse con sorda collera:

— Erano demoni e non uomini, quelli che la difendevano ed ecco il perchè mi sono sfuggiti di mano quando io credevo di tenerli già. Quei dannati hanno forzata la foce del fiume passando addosso ad uno dei miei prahos e sono usciti in mare. I pescicani li mangino tutti!...

— E...

— Cosa desideri ancora?...

— Sapere cos’è accaduto dell’uomo che mi ha seguita in acqua, — chiese Than-Kiù, mentre un fugace rossore le coloriva le guance.

— Di quel bel chinese che si batteva come un demone sul cassero della tow-mêng e che tu chiamavi Hong, se la memoria non mi tradisce?...

— Sì, — mormorò la fanciulla, con ansietà.

— È qui.

— Qui!... Lui!...

— L’hanno pescato quasi contemporaneamente a te, ma prima di lasciarsi prendere ha strangolato due dei miei uomini ed è stata una vera fortuna che io l’avessi veduto, giacchè stavano per fracassargli il cranio con un buon colpo di bolo. È forte come cinque uomini quel chinese e coraggioso come una pantera nera.

— Sì, — mormorò Than-Kiù. — Forte e valoroso come... —