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Il naufragio della cannonniera | 5 |
Sheu-Kin si era avvicinato a lei e l’aveva dolcemente scossa, dicendole:
— Ma cos’hai, Than-Kiù?... Perchè quegli sguardi fissi?... Cosa temi?... Non ci siamo noi qui, fanciulla!... Quale fantasia paurosa turba la tua testolina?... —
La giovanetta si era curvata innanzi e dopo di aver afferrato il giovane chinese per un braccio, aveva mormorato con voce tremante:
— Oh!... L’orribile sogno!...
Pareva che fosse ritornata in sè, ma fu un lampo. I suoi sguardi si erano ancora fissati nel vuoto, mentre il suo bel viso aveva ripreso la paurosa espressione di prima. Sognava ancora o delirava?...
— Ascolta!... — aveva esclamato ad un tratto, curvandosi maggiormente innanzi, come se volesse raccogliere dei lontani rumori. — Odi!... È il mare che mugge attorno alla cannoniera!... Guardala!... Sale sulle creste spumeggianti e scende negli abissi che si schiudono per inghiottirla!... Lo vedo.... lo vedo.... là, sulla prora, fra le onde che lo assalgono!... Vedo anche la donna bianca.... è là.... sul ponte.... fra le braccia di suo padre....
Guarda come la cannoniera trabalza di baratro in baratro.... ed il cielo è nero come la notte.... il tuono rugge lassù.... il vento urla e spazza l’Oceano.... dove vanno?... No, la stella della donna bianca non brilla più, come più non brilla quella della fanciulla del paese del sole.... Dove vanno?... Guardali!... Le onde li travolgono.... li trascinano.... e laggiù s’ergono, come terribili giganti, le scogliere.... No.... non fuggite là.... Sono perduti.... il mare spazza tutto.... non vedo più nulla.... e Hang-Tu è morto.... e non vi salverà più!... —
La giovanetta aveva mandato un grido terribile, straziante ed era ricaduta sul letto, nascondendosi il viso fra le mani, come se avesse paura di quella visione. Attraverso le dita cadevano delle lagrime, mentre il petto le si sollevava sotto i singhiozzi.
Il chinese e Pram-Li, spaventati, si guardavano l’un l’altro senza sapere cosa fare. Una profonda angoscia si leggeva sui loro volti.
— Bisogna chiamare il medico, — disse ad un tratto Sheu-Kin. — Than-Kiù mi fa paura.
— È un accesso di delirio, — disse il malese.
Udendo quelle parole, Than-Kiù si era risollevata. Si passò una mano sulla fronte rigettando indietro i lunghi capelli, poi fissando il malese con uno sguardo triste, mormorò con voce rotta:
— Delirio!... No.... è uno spaventevole sogno, amici miei.... L’ho riveduto in mezzo alle onde.... sul ponte della cannoniera che lo portava a Ternate.... Era là.... che guardava fieramente il mare urlante ai suoi piedi.... quasi volesse sfidare le sue ire.... ed ho veduto anche