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Il mistero continua. 89

— Brutta navigazione con simili galleggianti.

— Talvolta sono da preferirsi alle scialuppe di piccola stazzatura, signor Cyrillo, — rispose l’argentino. — Come però vi ho detto, non disperiamo troppo presto. Domani vedremo che cosa si potrà fare.

— Ci lasceranno tranquilli i nostri misteriosi nemici?

— È quello che dubito, — rispose l’argentino.

— Non so però capacitarmi, Vargas, come non approfittino di questa oscurità per darci l’assalto.

— È anche per me un mistero inesplicabile, signor Cyrillo.

— Che vogliano prima accertarsi del numero dei difensori?

— Lo suppongo.

— Se li ingannassimo?

— E come?

— Improvvisando dei fantocci armati.

— Ah! La splendida idea! — esclamò l’argentino. — Signor Cyrillo, a me non sarebbe mai venuta.

— Approfittiamo dell’oscurità. I vestiti non ci mancano a bordo.

L’argentino con un fischio chiamò sul cassero il chinese e Ioao e comunicò loro l’idea sorprendente del commissario.

— Ne avremo il tempo? — chiese Sao-King.

— Mancano due ore all’alba, — rispose l’argentino.

— Non indugiamo, — disse Ioao. — La mascherata produrrà un grande effetto.

Pochi minuti dopo l’argentino, i due peruviani ed il chinese si ponevano febbrilmente al lavoro.

Legnami e vestiti abbondavano, specialmente questi ultimi, essendo rimaste a bordo tutte le casse dell’equipaggio e quelle dei coolies.

Per meglio ingannare i misteriosi nemici, tesero una tenda sul castello di prora e sotto piantarono un bel numero di assi, di pezzi di pennone e di manovelle, vestendoli con casacche vistose e mettendo sulle cime i larghi cappelli di fibre di rotang dei coolies.

Per completare l’illusione misero presso le murate due fasci di fucili in modo da potersi distinguere anche dalle rive dell’isolotto.

Viste ad una certa distanza, quelle due dozzine di fantocci sembravano veramente dei chinesi raggruppati sotto le tende a guardia del castello.

Incoraggiati da quel primo successo, i due peruviani, l’argentino e Sao-King, tesero una seconda tenda presso l’albero di mezzana e ne rizzarono un’altra diecina, vestendoli questa volta da marinai e vi collocarono presso uno dei due cannoni.

Soffiando un po’ di brezza, le maniche si agitavano in tutti i sensi, sicchè pareva che quei fantocci fossero occupati a discutere animatamente.

Avevano appena ultimata quella singolare mascherata, quando cominciò ad albeggiare.