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L’avvelenatore. 47

Vi ricorderete per sempre del capitano Carvadho. Toh! E se spezzassi questi barili e incendiassi la nave! Li arrostirei tutti!

Aveva già alzata una scure per sfondarli, quando un pensiero gli attraversò il cervello.

— No, — disse, — sarebbe una sciocchezza. Morti i chinesi potrei ritrovare la mia nave e tornarmene al Macao a fare un nuovo carico. Non siamo molto lontano dalle Tonga-Tabù e più tardi verrò a cercare il mio Alcione. —

I due gabbieri scendevano portando un cartoccio voluminoso.

— Ecco qui tanto veleno da far crepare mille uomini — disse il capitano. — Il mio amico Rodrigues, a cui lo aveva promesso pei topi delle sue piantagioni, per questa volta ne farà a meno. —

Stappò i barili e versò in ognuno alcuni pizzichi di quella polvere terribilmente venefica, poi disperse il resto nelle casse di farina e nei recipienti di carne salata.

— Ed ora, — disse. — Andiamocene.



CAPITOLO VII.

L’avvelenatore.


Quando risalì in coperta, i marinai avevano messa in acqua la scialuppa, il gran canotto e la jola senza far rumore, onde non attirare l’attenzione dei chinesi vigilanti dietro le barricate.

I viveri erano stati già collocati sotto le panche e anche le munizioni erano state calate.

Non rimaneva che imbarcarsi.

Prima di lasciare la nave, il capitano si spinse verso l’orlo del castello per vedere se i chinesi s’avanzavano.

La coperta, fino all’albero maestro, era sgombra. Solamente sulle due barricate si vedevano confusamente alcune ombre a muoversi.

— Buona fortuna a tutti! — mormorò con un sorriso sinistro. — E soprattutto, bevete abbondantemente il mio aguardiente.

Tornò verso i suoi uomini e diede loro il comando di scendere alle scialuppe, dandone pel primo l’esempio.

Mentre i marinai vi prendevano posto, l’ufficiale aveva rimosse le casse per aiutare il commissario il quale si era assopito a fianco del suo giovane fratello.

— Signor Ioao, — disse, scuotendolo.

Il quel momento s’udì il capitano a chiamare ripetutamente:

— Signor Vargas! Signor Vargas!... —

L’ufficiale si era curvato sulla murata, mentre Ioao aiutava il ferito ad alzarsi.