Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Il ritorno. | 269 |
Fece una breve sosta dinanzi ad un gruppo di eucalyptus globulus per dissetarsi colle radici di quelle piante, le quali dànno un’acqua eccellente e freschissima, poi si rimisero in cammino attraverso una foresta di superbi eucalyptus turchini e rossi, alti settanta od ottanta metri e dalle fibre così tenaci che non imputridiscono mai.
A mezzodì, affranti, trafelati, rivedevano la baia dove per poco Dik non era stato mangiato dai selvaggi.
Rivedendo quel luogo, Joe si sentì pungere da una viva curiosità.
— Mastro Dik, — disse, mentre i suoi compagni si disponevano ad accamparsi per prendere qualche ora di riposo, — non ci avete mai narrato in seguito a quali circostanze eravate caduto nelle mani di quei cari antropofagi.
— In un modo semplicissimo, — rispose il bandito, sorridendo. — Mi avevano raccolto nello stretto mentre, esausto di forze stavo per affogare.
— E come avete fatto a sfuggire alle nostre ricerche?
— Nuotando sott’acqua per lunghissimi tratti. Voi mi credevate morto, è vero?
— Divorato da qualche pesce-cane. Dovete essere un forte nuotatore.
— Credo di aver percorso più di una diecina di miglia prima d’incontrare quella doppia piroga montata dai selvaggi. Voi eravate allora tanto lontani che non scorgeva che la cima degli alberetti della fregata.
— E chi erano quei selvaggi?
— Dei papuasi.
— Gente dotata d’un buon appetito, è vero mastro Dik, — disse Joe, celiando.
— Si proponevano di rosicchiare perfino le mie ossa, eppure ho una statura non piccola di certo, — rispose il bandito.
Raggiunsero i compagni i quali avevano frattanto saccheggiati gli alberi vicini, facendo raccolta di noci di cocco e di piccoli banani assai eccellenti, avendo quasi terminate le provviste.
Stavano rompendo le noci per dissetarsi col latte, non essendo ancora giunte a maturanza completa, quando Sao-King scattò in piedi, dicendo:
— La goletta degli Avvoltoi! —
Tutti si erano alzati, nascondendosi dietro i tronchi degli alberi onde non farsi scorgere.
La piccola nave dei pirati passava dinanzi alla baia alla distanza d’un miglio, veleggiando verso il sud-est.
— Va ad incrociare all’entrata dello stretto, — disse Dik.
— Che il signor Vargas sia a bordo? — chiese Joe.
— Sì, — rispose Cyrillo con una certa commozione. — Per salvare la vita ha dovuto accettare il posto di terzo ufficiale.