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Il ritorno. | 267 |
Si cacciarono nel passaggio che era molto largo e giunsero dinanzi ad una spaccatura che s’apriva sul mare.
— Andiamocene, — disse Joe, respirando a pieni polmoni la fresca brezza notturna. — L’avventura è finita meglio di quello che credevo.
Vedremo l’altra. —
E dopo essersi assicurata la carabina alla spalla si slanciò nei neri flutti seguìto da tutti gli altri.
CAPITOLO XXXVI.
Il ritorno.
Mezz’ora dopo quei cinque uomini, sfuggiti due volte alla morte, si trovavano riuniti sulla spiaggia di Mera, dietro una macchia di folti banani e di magnolie nane.
Avevano ritrovate le loro provviste, essendo approdati a breve distanza dalla rupe che aveva servito da nascondiglio e Joe, a cui l’appetito non faceva mai difetto, si era affrettato a dispensarle ed a sturare una bottiglia di vecchio ginepro che aveva serbato per le occasioni straordinarie.
— Dopo tante emozioni, un boccone ed un bicchiere di questo venerando liquore olandese, non farà male, — aveva detto. — Anzi faremo un brindisi al signor Cyrillo de Ferreira per la sua liberazione. Che cosa ne dite, signore?
— Che meriterebbe lo si facesse in vostro onore, mio bravo Joe, — rispose Cyrillo. — Senza il vostro coraggio non so se saremmo sfuggiti all’azza dell’ercole.
— Un gigante male costruito, signor Cyrillo, — disse il marinaio, quasi con disprezzo. — Ah! Se si avesse potuto fare altrettanto degli altri bricconi! Il signor Vargas sarebbe fra noi, a brindare.
— Sarà un’impresa ancora più difficile salvarlo.
— Parliamo anzi della sua liberazione, signor de Ferreira. Credete possibile salire sulla goletta inosservati?
— Non tentatelo nemmeno, — disse Cyrillo. — Sulla nave non vi sono mai meno di venti uomini e poi so che questa mattina deve prendere il largo.
— Per dove? — chiesero ansiosamente tutti.
— Sospetto che vada ad incrociare presso l’imboccatura orientale dello stretto. Pare che attendano una nave proveniente dal mare del Corallo.
— Tuoni! — esclamò il marinaio, dandosi un pugno poderoso sul cranio.
— Come salvare il signor Vargas? — chiese Ioao.