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244 Capitolo Trentatreesimo.

Quindi fissando il bandito, riprese:

— Vogliamo che confermiate quanto ci ha narrato mastro Strong.

— A proposito di che cosa?

— Del signor Cyrillo de Ferreira e del signor Vargas. È vero che prima di giungere allo stretto di Torres avete incontrato una delle vostre navi?

— Sì, — rispose Dik, cadendo ingenuamente nel laccio tesogli dall’astuto chinese.

— E che sono stati condotti nel vostro covo?

— Anche questo è vero.

— La vostra vita è salva! — gridò Ioao, non potendo più frenare la propria gioia.

— Non ancora, signor Ioao, — disse Sao-King. — Mastro Dik non ha ancora finito.

— Cosa volete sapere d’altro? — chiese il pirata, con inquietudine.

— Dove si trova il rifugio dei vostri compagni.

— Per sorprenderli?

— No, per salvare mio fratello ed il signor Vargas, — disse Ioao.

— Siete forse stanchi di vivere? — chiese Dik. — Là troverete la morte.

— Questo è un affare che non vi riguarda, — disse Sao-King. — Parlate o noi prepareremo il laccio che vi manderà all’altro mondo.

— Siete spicci voi.

— Non abbiamo tempo da perdere.

— Diavolo! — mormorò il bandito, grattandosi la testa. — Ditemi almeno prima dove si trova la vostra nave.

— È molto lontana da qui, — rispose Ioao.

— Allora Strong non è qui.

— Strong è morto.

— L’hanno appiccato?

— No, si è suicidato.

— Me lo assicurate? Se fosse ancora vivo e riuscisse a sapere che io ho tradito i compagni mi scannerebbe come un vitello.

— Vi ripeto che è morto, — disse Ioao.

— Orsù sbrigatevi, — disse Joe il quale cominciava a perdere la pazienza.

— Noi non siamo già sbarcati per fare una partita di chiacchiere con voi.

O guidarci al rifugio o una corda al collo. Ne ho una di solidissime che mi serve da cintura.

— Vi limiterete a liberare il signor de Ferreira ed il signor Vargas? — chiese il pirata.

— Noi sì.