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Il mare di Corallo. 217

conda tempesta, avendo parte delle murate sfondate ed era anche priva dell’asta del bompresso.

La Groninga le muoveva incontro senza però mostrare l’intenzione di tagliarle la via. Anzi aveva messa la prora verso il nord nord-est, come se avesse voluto puntare verso il lontano arcipelago delle Lusiadi.

Questa manovra doveva ingannare interamente Strong, sulla vera rotta della fregata.

Infatti il briccone, credendo in buona fede d’aver dinanzi un tranquillo veliero mercantile, non aveva modificata la sua direzione e continuava le sue bordate per raggiungere il capo York, allora vicinissimo.

Già le due navi si trovavano a quattro o cinquecento metri, quando il comandante Wan Praat, che era risalito in coperta, con una manovra fulminea lanciò la Groninga addosso all’Alcione, tagliandole il passo.

Quasi nel medesimo tempo i babordi si riaprivano smascherando i pezzi delle batterie e l’equipaggio saliva in coperta colle carabine in pugno, preparandosi per l’abbordaggio.

Subito uno dei due cannoni da caccia del cassero sparava un colpo in bianco, intimando in tal modo all’Alcione di mettersi in panna e di mostrare i suoi colori.

Quella manovra era stata compiuta così rapidamente, che la nave si trovava già addosso all’Alcione prima ancora che i pirati, stupiti, avessero avuto il tempo di organizzare la menoma resistenza.

Il capitano Wan Praat aveva imboccato il portavoce, gridando con voce tuonante:

— Al primo colpo di fucile che parte, vi calo a fondo con una bordata!... Arrendetevi!... —

Alcuni marinai avevano gettati i parabordi fuori dalle murate onde nell’urto i fianchi della fregata non si guastassero, mentre i fucilieri erano balzati sul cassero e sul castello di prora, puntando le carabine verso l’Alcione.

Strong, pallido come un morto, erasi precipitato verso la murata di babordo, mentre i suoi uomini, spaventati, si erano rifugiati precipitosamente sul cassero, dietro i due piccoli pezzi d’artiglieria.

— Chi siete voi e che cosa volete da me? — chiese il bandito. — Noi siamo tranquilli naviganti in rotta per lo stretto di Torres. —

La Groninga aveva allora imbrogliato il suo bompresso fra le sartie di trinchetto dell’Alcione ed i suoi uomini avevano gettato i grappini d’arrembaggio, in modo da unire le due navi.

Il capitano Wan Praat, colla sciabola nella destra ed una pistola nella sinistra si era slanciato sulla tolda dell’Alcione seguìto da suoi quattro ufficiali e da venti fucilieri.

— Arrendetevi! — gridò a Strong. — Ogni resistenza sarebbe inutile.