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216 | Capitolo Trentesimo. |
non rimarranno che una ventina d’uomini, l’equipaggio appena sufficiente per manovrare una nave del nostro tonnellaggio.
— E Strong, ingannato dall’apparenza tranquilla della Groninga, si lascerà avvicinare senza sospetto, — disse Sao-King.
— Comandante, — disse Ioao, con voce commossa. — Se voi mi rendete mio fratello, come potrò sdebitarmi verso di voi?
— Mio giovane amico, — rispose l’olandese, stringendogli la mano. — Indicandomi il luogo dove gli avoltoi dello stretto di Torres hanno il loro covo, voi mi avete reso un servizio ben maggiore di quello che io farò per voi.
E poi, qualunque comandante d’una nave da guerra avrebbe fatto altrettanto. Forse che noi non siamo qui per proteggere gli onesti naviganti?
Eh!... Pare che la nave si sia accorta della nostra presenza. Ha cambiato rotta e si dirige verso il nord.
— E l’altra è già scomparsa dietro il capo York, — disse Sao-King.
— Lasciamola correre; a noi non interessa che l’Alcione. —
Fece modificare la rotta, poi diede ordine ai venti marinai scelti pel governo della nave, di spogliarsi delle loro divise onde meglio ingannare i pirati, quindi scese nel quadro per indossare un abito borghese.
Intanto la nave che supponevano fosse l’Alcione, si sforzava di guadagnare lo stretto, correndo delle lunghe bordate.
Dopo essersi diretta verso il nord, colla speranza forse d’ingannare l’equipaggio della Groninga sulla sua vera direzione, era ritornata verso l’ovest, muovendo definitivamente verso lo stretto.
La Groninga che aveva ormai il vento pure in favore, avendo oltrepassata la punta d’York, la seguiva costantemente alla distanza d’un miglio.
Anch’essa aveva replicatamente cambiata rotta, pur mascherando la sua manovra per non destare sospetti in Strong.
Alle quattro del mattino con un’ultima bordata aveva guadagnato un altro mezzo miglio, accostando la nave sospetta.
Cominciava allora ad albeggiare. Il comandante, Sao-King, e Ioao erano nuovamente saliti sulla coffa dell’albero maestro in attesa che le tenebre si dileguassero.
Una viva ansietà si leggeva sui loro volti e Ioao si comprimeva il cuore come se avesse voluto frenarne i battiti precipitosi.
Ad un tratto un urlo di gioia sfuggì dalle labbra di Sao-King:
— L’Alcione! —
Il primo raggio di sole era allora sorto, rifrangendosi sulla tranquilla superficie del mare e dileguando, quasi di colpo, le tenebre.
La nave che la Groninga inseguiva, era proprio l’Alcione, che si avanzava verso lo stretto correndo piccole bordate, non avendo più la brezza in favore.
Pareva che la povera nave avesse sofferto assai anche nella se-