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Il mare di Corallo. | 211 |
dere una sillaba, ma corrugando di frequente la fronte e torcendosi nervosamente il suo lungo pizzo brizzolato.
Quando Ioao ebbe finito, gli stese la mano, dicendogli con un benevole sorriso:
— Signor de Ferreira, voi siete un coraggioso e vi ammiro sinceramente come ammiro pure il vostro compagno e vi ringrazio delle informazioni che mi avete fornite sul rifugio di quei bricconi.
Per me è una vera fortuna avervi salvato, perchè finalmente quei miserabili avranno la loro punizione, e gli equipaggi del Tescer e della Schelda saranno vendicati.
— Di quali equipaggi intendete parlare, comandante? — chiese Ioao, stupito.
— Sono tre mesi che io corro sulle tracce di quei pirati, cercando tenacemente il loro rifugio e senza essere mai riuscito a trovarlo.
Essi hanno assalito le due navi che vi ho nominato, trucidandone gli equipaggi e molte altre appartenenti a diverse nazioni, ed era per vendicare i miei compatrioti che io incrociavo in questi mari.
— Conoscevate dunque l’esistenza di quei banditi?
— Sì, signor de Ferreira, — disse il comandante. — Ne ero stato informato dal governo inglese e poi da un marinaio del Tescer sfuggito miracolosamente alla morte, dopo essere rimasto nascosto quattro giorni nella cala della sua nave.
Ah! Ora sappiamo che quei miserabili si sono annidati a Mera! Vivaddio andremo ad assalirli e vedremo se potranno sfuggire al fuoco delle mie artiglierie.
— Voi vi siete dimenticato, comandante, che mio fratello ed il signor Vargas sono nelle mani di quei bricconi.
— Non temete per loro; la mia nave è una delle più rapide veliere e raggiungerà l’Alcione prima che abbia attraversato il mare del Corallo.
Un legno privo dei suoi alberi più importanti non può fare molto cammino e tenere in iscacco la mia Groninga.
Signor de Ferreira andate a riposarvi in una cabina che ho fatto già allestire per voi e per questo vostro bravo chinese, mentre io faccio salpare le ancore e spiegare le vele.
Giacchè il tempo accenna a calmarsi, approfittiamone. —
Chiamò un marinaio che vegliava nel quadro e indicandogli Ioao e Sao-King, aggiunse:
— Conducete questi signori nella cabina loro assegnata e servite una colazione abbondante. Sono miei ospiti. —
Ciò detto salì in coperta impartendo alcuni ordini ai suoi ufficiali.
Non era trascorsa ancora mezz’ora che la Groninga, colle vele basse spiegate al vento, lasciava l’ancoraggio, filando fra la costa orientale della Nuova Caledonia e quella occidentale di Bulabea.
La burrasca si era un po’ calmata, però le onde si mantenevano