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La tratta delle pelli-gialle.

Quaranta lire, mangiare e anche calzati! Era una vera cuccagna per quei poveri diavoli e le minacce erano davvero superflue.

Firmato il contratto, il giuoco era fatto e le autorità portoghesi di Macao, già comperate, non avevano più a che vedere. Infine si trattava d’un semplice arruolamento accettato dal venduto e dal suo futuro padrone.

Ben vengano gli incrociatori! I contratti erano in mano del comandante della nave che doveva condurre i coolies in America.

Non bastava che mostrarli per soddisfare anche i più esigenti cacciatori di negrieri. E poi non erano più negri: si trattava di chinesi.

Un bel giorno una nave compare dinanzi a Macao, imbarca quattro o cinquecento arruolati, li stiva nel frapponte come acciughe nel barile, si mette in regola colle autorità, fa vidimare i contratti, spiega le vele e se ne va tranquilla attraverso l’immenso oceano Pacifico.

L’incettatore ha pagato ogni arruolato duecentocinquanta lire ciascuno, lo ha venduto al capitano per sei o settecento, il quale poi lo rivenderà pel doppio o pel triplo al luogo di sbarco. Uno splendido affare per entrambi, come si vede.

Ma è qui che il povero chinese comincia ad accorgersi in quali mani è caduto.

La tratta dei negri s’è tramutata semplicemente in tratta d’uomini gialli.

Quei disgraziati, soffocati nel frapponte, accumulati come una banda di maiali, male nutriti, terrorizzati da continue minaccie, possono ben rimpiangere la libertà perduta.

Non sono più esseri umani: sono bestie in mano ai più feroci ed ai più brutali lupi di mare della marina dei due mondi.

I comandanti, per tenerli in freno ed anche per economizzare sui viveri, li trattano come animali feroci.

Li affamano, li assetano, mirando soprattutto ad indebolirli per impedire loro di ribellarsi. Al minimo cenno di resistenza li fucilano senza pietà o li gettano ancora vivi ai pesci cani onde incutere terrore agli altri.

Quante terribili tragedie sono avvenute su queste navi incaricate di trasportare quei disgraziati! La lista sarebbe ben lunga!

E quanti di quegli arruolati giungeranno vivi nei porti americani?

Le malattie scoppiano quasi sempre a bordo di quei legni, specialmente nei frapponti dove s’accalcano tante persone che in fatto di pulizia lasciano molto a disiderare, e allora quali vuoti fanno in quei carnai!

I marinai dell’Oceano Pacifico si ricordano di quella nave, che salpata da Macao nel 1885 diretta a Tahiti, con a bordo cinquecento arruolati, giunta a destinazione con soli centosessanta e ridotti a scheletri viventi.