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L’arrosto di carne bianca. 163

— Siete libero di farlo, guardatevi però dalle fucilate. I vostri compagni non risparmiano le munizioni.

— Vieni, Sao-King, — disse il giovane, in lingua chinese. — Ormai siamo presi e ogni resistenza sarebbe inutile.



CAPITOLO XXIII.

L’arrosto di carne bianca.


Ioao prese la lanterna e mentre i pirati si sdraiavano dietro la barricata formata con casse e barili, si diresse verso il cassero, chiamando a voce alta:

— Cyrillo! Signor Vargas! Non fate fuoco! Siamo noi! —

Una voce a lui ben nota e che lo fece sussultare, rispose subito:

— Sei tu, Ioao?

— Sì, fratello, — rispose il giovane.

— E Sao-King?

— È con me.

— Ed i pirati?

— Tengono la coperta, ma non faranno nulla finchè noi ci parleremo.

— Aspetta che rimuoviamo la barricata. Signor Vargas, aiutatemi. —

Pochi momenti dopo la porta del quadro si apriva ed i due fratelli si slanciavano l’uno nelle braccia dell’altro, mentre l’ufficiale argentino, comparso dietro Cyrillo, stringeva vigorosamente la mano al bravo chinese.

— Siamo presi, è vero? — chiese Cyrillo.

— Sì, fratello e la nostra missione ha avuto un insuccesso completo. —

Entrarono tutti quattro nel quadro, barricando nuovamente la porta con due pesanti casse ed alcuni mobili presi nelle cabine.

Ioao raccontò brevemente quanto gli era accaduto sulle rive settentrionali dell’isola, la morte del capo, la loro prigionia nella caverna, la loro fuga miracolosa e finalmente la loro cattura da parte dei pirati che avevano conquistata la nave e le proposte fatte dal capo di quella banda d’audaci bricconi, facendo comprendere ai compagni che ormai qualunque resistenza sarebbe stata non solo inutile, ma anche pericolosissima.

Cyrillo da canto suo li mise al corrente degli avvenimenti succedutisi dopo la loro partenza a bordo della piroga dei selvaggi.

L’invasione della nave da parte dei pirati era avvenuta di notte, per sorpresa.

Quei furfanti erano giunti presso la scala a nuoto per non farsi scorgere, poi approfittando dell’oscurità si erano precipitati in coperta sparando all’impazzata i loro moschetti che avevano tenuti fuori dall’acqua.