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156 Capitolo Ventiduesimo.

— Navigheremo lungo la costa, così non potrà sfuggire ai nostri occhi.

— Appoggiamo verso l’isola?

— Sì, signor Ioao.

— In corsa adunque!

La piroga era un po’ troppo pesante per essere manovrata da un uomo e da un giovane mal pratico, pure i due fuggiaschi non si scoraggiarono.

Il mare d’altronde era calmo e nessuna ondata ostacolava la corsa.

Sao-King, dopo di essersi accertato che nessuna scialuppa si trovava in quel tratto di mare, diresse la piroga verso l’isola, lontana, come fu già detto, non più di quattro chilometri.

A mezzanotte i due fuggiaschi giungevano presso la spiaggia, di fronte ad un fiumicello il quale si scaricava fra due file di scogli.

Riposarono una mezz’ora, essendo entrambi stanchissimi, quindi dopo essersi dissetati, ripresero la corsa verso il sud.

Cominciavano a riconoscere quelle coste quantunque le avessero percorse una sola volta a bordo della piroga del selvaggio che li aveva traditi.

Certe scogliere, certi seni profondi e stretti e certi isolotti coperti d’alberi di cocco, li avevano già veduti e da ciò ne desumevano che non dovevano essere molto lontani dalla baia dell’Alcione.

— Guardate quello scoglio, che termina in tre punte aguzze, — disse Sao-King.

— Sì, l’ho veduto ancora, — rispose Ioao.

— E anche quella specie di canale che s’inoltra entro terra.

— Sì, Sao-King. Noi lo abbiamo osservato ancora.

— Se possiamo resistere, prima dell’alba rivedremo il signor Cyrillo e anche l’ufficiale. Siete stanco?

— La piroga è pesante, Sao-King.

— E voi non avete l’abitudine di remare, è vero? — chiese il coolie, ridendo.

— Lo confesso.

— Quando avremo superato quel promontorio ci riposeremo un quarto d’ora.

— Più lontano, Sao-King; ho fretta di giungere.

— Ma... toh! Quel promontorio deve essere... possibile?

— Che cosa vuoi dire?

— Signor Ioao, o m’inganno assai o noi siamo più prossimi alla baia di quello che crediamo.

— Che quel promontorio sia...

— Quello che chiude la baia a settentrione, signor Ioao, — disse il chinese.

— Allora siamo tanto vicini che un colpo di fucile potrebbe essere udito da mio fratello, — disse Ioao, con viva emozione.