Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
150 | Capitolo Ventunesimo. |
— Tuttavia non dobbiamo fidarci, signor Ioao. Quei bricconi non sono forse lontani.
— Cosa vuoi fare?
— Sloggiare al più presto.
— Le pareti del cono sono inapprodabili, Sao-King.
— Gettiamoci in acqua e cerchiamo una spiaggia che ci permetta di accamparci.
— Andrò io alla scoperta, intanto tu ti riposerai.
— Badate ai pesci-cani.
— Non ne vedo.
— E alle murene che abbondano in questi luoghi e mordono terribilmente.
— Mi guarderò dagli uni e dalle altre, — rispose Ioao.
Prese la navaja che il chinese gli porgeva, gli raccomandò di non muoversi e s’immerse lentamente girando attorno allo scoglio.
La risacca era molto forte in quel luogo. Le onde, sollevate dalla marea più che dalla brezza, molto debole in quel momento, si rompevano con rabbia contro la base della gigantesca rupe, ingolfandosi, con mille boati, entro le numerose caverne marine.
Ioao però era un buon nuotatore che poteva stare a pari col chinese. Tagliava le onde per di sotto per non venire scaraventato contro le rocce, poi balzava innanzi, lasciandosi qualche volta portare sulle creste per spingere lontano lo sguardo.
La piccola rada non doveva essere lontana e probabilmente in quel solo luogo si poteva approdare. Le altre parti del cono presentavano dovunque una fronte insuperabile, colle pareti tagliate a picco e senza crepacci.
Le caverne invece erano numerose.
Sulla cima delle rocce, sui cornicioni, un gran numero di uccelli marini nidificavano.
Vi erano degli albatros, dei petrelli, dei gabbiani e soprattutto di quelle anitre selvatiche chiamate dagl’inglesi racehorses ossia cavalli da corsa, perchè sembrano che galoppino sulle onde, bei volatili, grossi come oche, colle penne grigie biancastre, il becco e le zampe gialle e due bozze callose, pure gialle, sulla congiuntura delle ali.
Ioao nuotava da un buon quarto d’ora, evitando con precauzione le scogliere contro le quali poteva venire scagliato dall’impeto delle onde, quando scorse la piccola cala.
Si lasciò portare in alto da un cavallone e lanciò un rapido sguardo verso la spiaggia.
— Una piroga guardata da un solo selvaggio, — disse. — Sarà solo o avrà qualche compagno presso la caverna?
È necessario accertarsene. —
Si portò al largo, onde avere maggior orizzonte e tornò a lasciarsi portare in alto.
Da quel luogo potè distinguere non solo l’entrata della caverna,