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136 | Capitolo Diciannovesimo. |
Ma basta colle spiegazioni; veniamo al fatto.
— Che cosa pretendete da noi?
— Che consigliate i vostri compagni ad arrendersi senza opporre una inutile resistenza.
— Mai! — esclamarono ad una voce Sao-King e Ioao. — Mai!
— Noi siamo in nove ed i vostri compagni sono due soli, questo lo sappiamo.
— V’ingannate, — disse Sao-King.
— Il capo selvaggio che voi avete fatto salire a bordo, li ha veduti.
— Ah! Eravate d’accordo con quel miserabile!
— È nostro alleato, — disse il pirata.
— Un alleato che conta di banchettare colle nostre carni vero?
— Chi vi ha detto questo? — chiese il briccone, stupito.
— Lo abbiamo saputo.
— Mua non avrà la carne dei bianchi. Quando saremo a bordo della nave lo manderemo al diavolo.
Orsù, accettate la proposta che vi ho fatta?
— Di condurvi in Australia?
— Allo stretto di Torres e di consigliare i vostri compagni alla resa.
— Non speratelo mai, – disse Sao-King.
— Allora mi costringerete a darvi a Mua e vi avverto che quel bravo selvaggio non mancherà di mettervi allo spiedo. È impaziente di assaggiare un buon arrosto di carne bianca o gialla.
— Voi commettereste una simile infamia? Voi, un uomo bianco come me ed i miei compagni? — gridò Ioao, esasperato.
— Noi siamo uomini fuori dalla legge, — rispose il pirata, — e perciò capaci di tutto. Decidete: io non ho tempo da perdere.
— Voi non avrete mai il nostro concorso.
— Assaliremo egualmente il vascello.
— Vi sono dei cannoni a bordo ed i nostri compagni non esiteranno a servirsene.
— E noi abbiamo i nostri fucili. Orsù, decidetevi.
— Non contate su di noi, — disse Sao-King, con voce ferma.
— Ebbene, vedremo se saprete resistere a lungo, — disse il bandito con un sorriso crudele.
Ad un suo cenno gli equipaggi delle due piroghe ripresero i remi, ridiscendendo il fiumicello.
— Dove ci conducete? — chiese Ioao, a cui non era sfuggito il riso del pirata.
— Per ora vi metterò al sicuro, — rispose il bandito.
— Dove? — chiese Sao-King.