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126 | Capitolo Diciassettesimo. |
— Ecco i pezzi d’onore per gli uomini bianchi, — aveva detto il vecchio che li aveva ricevuti e condotti nella capanna.
Il miserabile così dicendo aveva offerto a Sao-King due piedi ed una testa.
Il chinese non aveva potuto trattenere un gesto d’orrore.
— No, — rispose. — Gli uomini bianchi non mangiano la carne dei loro simili.
Il vecchio era rimasto attonito, certo assai sorpreso di vedersi rifiutare quei pezzi scelti che aveva strappati con molta fatica alla folla.
— Non volete onorare la morte del capo? — chiese.
— Preferiamo un maiale arrostito, — rispose il chinese.
— Lo avrete.
— Andiamo nella capanna, — disse Ioao, trascinando con sè il chinese. — Io ne ho abbastanza dei tuoi amici. —
Stavano per ritirarsi onde non assistere a quell’orgia d’antropofagi, quando due colpi di fucile rimbombarono improvvisamente sul margine della foresta che si stendeva dietro al villaggio.
CAPITOLO XVIII.
Il bandito biondo.
Udendo quegli spari, tutti gli abitanti avevano interrotto il loro pasto, balzando sulle armi che avevano radunate in fasci enormi attorno alla tomba del capo.
Sao-King e Ioao, stupiti ed inquieti, avevano armati risolutamente i fucili, precipitandosi fra la folla, mentre le donne ed i fanciulli impauriti, fuggivano da tutte le parti salvandosi nelle capanne.
Un uomo, seguìto da un drappello di selvaggi armati di archi di mazze, era uscito dalla foresta e s’inoltrava mostrando una radice di pianta del pepe, emblema di pace presso gl’isolani delle Tonga.
— Un bianco! — aveva esclamato, Sao-King. — Che cosa viene a fare qui! Signor Ioao, stiamo in guardia!
— Uno dei bricconi che hanno tramato contro di noi? — chiese il giovane, con inquietudine.
— Lo sospetto.
— Teniamo pronte le armi.
Quell’europeo era un uomo di trent’anni o trentacinque al più, alto, largo di spalle, robustissimo, con capelli rossicci, grossi baffi d’egual colore, col naso corto, leggermente schiacciato e gli occhi d’un azzurro chiaro che avevano dei lampi d’acciaio e che davano alla sua fisonomia un aspetto volgare e falso.
Era vestito di tela bigia, unta e strappata in vari luoghi, non aveva stivali ed in testa portava un ampio cappellaccio di paglia.