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122 | Capitolo Sedicesimo. |
— Se tu eri l’amico di Tafua, ti accorderemo il diritto di assistere ai suoi funerali, prima però andrò ad interrogare gli anziani del villaggio.
— Io ti aspetto, — disse Sao-King.
Il chinese, avendo soggiornato a lungo nelle isole del Grand’Oceano, conosceva troppo bene gli usi e le superstizioni di quei selvaggi per rompere il tabù pronunciato contro il villaggio.
Il tabù è una specie di interdizione molto rispettata presso la maggior parte degli isolani della Polinesia.
Quando un capo muore, la sua capanna viene tabuata e allora più nessuno ha il diritto di entrarvi; talvolta si tabua anche l’intero villaggio e nessuno straniero può entrare sotto pena d’incorrere nella collera della divinità.
Si fa però un vero abuso di questa interdizione. Quando un isolano vuole premunirsi contro i ladri fa tabuare la sua piantagione, o le sue barche, od i suoi animali e può essere certo che nessuno toccherà le sue proprietà.
Un sistema molto comodo ma che dà buoni frutti, sopprimendo completamente il furto.
La piroga del capo era partita rapidamente approdando poco dopo alla spiaggia, sulla quale si era radunata buona parte della popolazione.
Le grida erano cessate e anche i sordi rulli dei tamburoni di legno.
Sao-King, in preda ad una viva irrequietezza, seguiva attentamente le mosse della folla.
— Si sta giuocando la nostra ultima speranza, — disse a Ioao il quale lo interrogava. — Se rifiutano di riceverci, non ci rimarrà altro che di fare ritorno all’Alcione e farci ucciderci presso i cannoni.
— Che ci sia al villaggio qualcuno che si ricordi ancora di te? — chiese il giovane.
— Non disperiamo, signor Ioao. Ecco che la piroga torna verso di noi. —
La scialuppa infatti si era scostata dalla spiaggia e muoveva incontro al chinese ed ai suoi due compagni.
Quando giunse a cinquanta passi, l’uomo che la guidava gridò:
— Che gli amici del defunto capo sbarchino liberamente perchè il tabù non è stato pronunciato contro gli uomini bianchi. Solamente all’isolano che li accompagna è interdetto di mettere piede nel villaggio.
— Veniamo, — rispose Sao-King, con voce giuliva.
Riprese i remi e aiutato dal pescatore attraversò velocemente la distanza che lo separava dalla spiaggia.
Diede al selvaggio il coltello promesso, aggiungendovi due anelli d’argento che si era levati dalle dita e, dopo d’averlo ringraziato, balzò a terra seguìto da Ioao il quale portava i moschetti.