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Scene di cannibalismo. 121

Ad un tratto, quando la piroga non fu lontana che cinquecento passi dalla spiaggia, si vide staccarsi una grossa canoa montata da dodici remiganti e da un capo, distinguibile per le tre penne che gli ornavano i capelli.

Quando quei selvaggi furono a portata di voce alzarono i remi, mentre il capo con voce tuonante gridava:

— Che nessun straniero approdi alle nostre spiagge: Tafua è morto ed il villaggio è tabuato! —



CAPITOLO XVII.

Scene di cannibalismo.


Udendo quelle parole, Sao-King era rimasto annichilito.

Tafua morto, proprio nel momento in cui avevamo bisogno estremo di lui per sfuggire all’infame tradimento ordito dagli uomini bianchi alleati degli antropofaghi di Hifo!... Era la rovina completa dei naviganti dell’Alcione, la perdita della nave e forse la morte dei quattro disgraziati sfuggiti miracolosamente al veleno del capitano ed al tremendo tifone. Non doveva essere più che questione di ore.

Il chinese, schiacciato da quella fulminea notizia, erasi lasciato cadere sulla panchina della piroga, cogli occhi strambuzzati ed i lineamenti sconvolti.

— Tafua è morto! — aveva esclamato con voce strozzata e guardando con smarrimento Ioao. — Noi siamo perduti!...

Il giovane peruviano non aveva comprese le parole pronunciate dal selvaggio, ma aveva intuita una grave sciagura.

— Sao-King! — esclamò, vedendo il chinese in quello stato. — Che cosa è avvenuto.

— Che noi siamo perduti, — rispose il chinese.

— Un nuovo tradimento?

— Forse peggio d’un tradimento: Tafua è morto! —

Ioao era diventato pallido come un cencio lavato.

— Morto! — esclamò. — Il destino ci perseguita!

— No! — gridò ad un tratto il chinese, balzando in piedi. — Forse tutto non è ancora perduto. Qualcuno si ricorderà ancora di me e potremo ottenere, dopo i funerali di Tafua, qualche soccorso.

La piroga non si era ancora mossa. Pareva che gli uomini che la montavano attendessero qualche risposta dagli stranieri venuti dal mare.

— Io ero l’amico di Tafua, — gridò al capo della piroga. — Io ho mangiato e dormito nella sua capanna. Ho scambiato con lui il nome e conduco con me un medico celebre che viene dal paese degli uomini bianchi. Io voglio vedere la salma del mio amico: levate il tabù per noi.

Il capo della piroga rispose: