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La fuga. 109

Il chinese con un colpo di coltello tagliò una canna lunghissima, scese la riva e si mise a scandagliare il fiume.

— Credevo che fosse molto più profondo, — disse. — La bassa marea ci favorisce.

— Hai trovato fondo?

— Sì, signor Ioao. Dinanzi a noi si estende un banco subacqueo che ci permetterà di passare senza bagnarci troppo. —

Si curvò verso terra ascoltando per alcuni secondi, poi rassicurato dal silenzio che regnava nella foresta, entrò nel fiume, immergendosi fino alle anche.

All’estremità di quel primo banco se ne estendeva un secondo quasi alla medesima profondità, lasciando fra di loro un piccolo canale che i due fuggiaschi poterono facilmente attraversare valendosi della pertica.

Raggiunta felicemente la riva opposta, la salirono in fretta. Stavano per gettarsi in mezzo alla foresta che si estendeva anche in quei luoghi, quando udirono verso il fiume un tonfo che pareva fosse stato prodotto da un corpo assai pesante e voluminoso.

Sao-King si era subito arrestato, chiedendo a Ioao:

— Avete udito?

— Sì, pare che qualcuno si sia gettato nel fiume.

— Andiamo a vedere, signor Ioao. Non sarei tranquillo se sapessi di avere un selvaggio alle spalle. —

Tornarono verso il fiume ridiscendendo la riva.

Nessun nuotatore solcava la corrente, però sulla riva opposta, presso il fico baniano, in un luogo ove l’acqua appariva quasi ferma in causa forse della marea che stava per ritornare, si vedevano parecchi giri concentrici che a poco a poco si allargavano.

— Che sia stato qualche frutto caduto dall’albero o qualche ramo? — chiese Ioao.

– Nè l’uno, nè l’altro avrebbero prodotto quel rumore, — rispose Sao-King.

— Eppure non si vede alcuno.

— Questi isolani sono valenti nuotatori e possono rimanere sott’acqua qualche minuto e anche più.

— Che ci spiassero?

— Ho questo timore, signor Ioao.

— E da dove? Sotto il fico baniano non abbiamo veduto nessun essere umano.

— E se fosse stato nascosto fra i rami? —

Rimasero sulla riva dieci minuti, poi non vedendo ricomparire a galla nessun selvaggio, rientrarono nella foresta quantunque non fossero interamente convinti di essersi ingannati.

Sao-King piegò subito a destra per accostarsi al mare. Lungo la spiaggia avrebbero potuto camminare più speditamente e poi il chinese sperava di trovare in qualche luogo la piroga dei selvaggi.