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Gli antopofagi. 95

La mezza bottiglia poi fu vuotata in una sola sorsata.

— Che voracità! — esclamò Ioao. — Può fare il paio con uno squalo. —

Mentre il capo divorava, Cyrillo, l’argentino e Sao-King, discutevano animatamente sul da farsi e sulle risposte ottenute.

Quello che maggiormente li preoccupava era la presenza di quegli uomini bianchi.

Chi potevano essere? Da dove erano giunti? Erano stati essi a tirare in secco la nave, oppure gli abitanti di Hapai? E chi era quell’inglese che aveva staccate le catene delle ancore?

— In conclusione, — disse l’argentino, — sembra che il capitano Carvadho non sia approdato qui e che non abbiamo da fare coi suoi bricconi. Il selvaggio ha parlato d’una nave, mentre l’equipaggio montava delle scialuppe.

— Che gli uomini bianchi che si trovano a Vavau siano dei forzati? — chiese Cyrillo. — Se non fossero tali, quell’inglese non ci avrebbe staccate le ancore per mandare la nave sul banco.

— Lasciatemi andare da Tafua a cercare aiuti e tentiamo di abbandonare questi paraggi presto, — disse Sao-King. — Se quegli uomini bianchi sono forzati, non possiamo attenderci che delle brutte sorprese.

— Vuoi tentarlo? — chiese Vargas.

— Sì, — rispose il chinese con accento risoluto.

— Sia.

— Ed io verrò con te — disse Ioao.

— Fratello! — esclamò Cyrillo.

— Questi selvaggi non mi fanno paura, — rispose il coraggioso giovane. —

Tornarono dal selvaggio, il quale stava esaminando i suoi pezzi di ferro e Sao-King gli fece la proposta di condurlo da Tafua.

— Sì, purchè mi regali uno dei tuoi coltelli, — rispose il capo. — Le nostre scuri di pietra tagliano male gli arrosti umani.

— Te ne darò due, — rispose Sao-King, — e quando mi ricondurrai qui avrai uno di quei tubi che mandano fiamme e che tuonano.

— E m’insegnerai ad adoperarlo! — chiese il selvaggio con un sorriso crudele.

— Te lo prometto.

— Allora ucciderò il capo Horo e lo mangerò.

— Farai ciò che vorrai, — disse Sao-King. — Però t’avverto che se alzerai una mano su di noi, ti fulmineremo.

— Ho troppo paura delle vostre armi.

— Partiamo, — disse il chinese, risolutamente. — Domani se nulla succede, noi saremo di ritorno con Tafua ed i suoi guerrieri. —

Il commissario, più commosso di quanto dava a vedere, aveva abbracciato il giovane Ioao, tenendoselo lungamente stretto al petto.