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pei quali potevano irrompere gli assalitori, poi fece portare a terra un centinaio di bottiglie vuote, e, fattele spezzare, disperse i cocci intorno ai depositi di trepang. Quelle punte acute e taglienti dovevano essere un formidabile ostacolo pei piedi nudi degli antropofaghi.

Terminati quei preparativi, attese tranquillamente l’assalto delle orde, montando il primo quarto di guardia in compagnia di Hans e di sei chinesi, scelti fra i meno paurosi. Wan-Horn e Cornelio dovevano surrogarli dopo la mezzanotte.

La notte era cupa e proprio adatta per un assalto; il vento che soffiava con violenza sibilando fra le rocce e le strette gole e lo sfasciarsi delle ondate contro le scogliere, producevano tal fracasso, da spegnere i rumori prodotti da un esercito di selvaggi.

Wan-Stael e Hans vegliavano però attentamente e aguzzavano gli sguardi verso gli sbocchi delle rupi. Di tratto in tratto, mentre i chinesi, più spaventati che mai, stavano rannicchiati verso le tende, si spingevano verso i depositi di trepang, per tema che gli antropofaghi fossero già giunti colà strisciandosi come i serpenti, o perlustravano la spiaggia già spazzata dalle onde, per assicurarsi che le àncore della giunca non cedevano.

Nessuno però compariva, nè alcuna ombra umana si scorgeva nè presso le scogliere, nè presso le rupi che chiudevano la baia. Senza dubbio gli antropofaghi non osavano ancora assalirli.

A mezzanotte Wan-Horn e Cornelio, che avevano dormito con un solo occhio, montarono il secondo quarto di guardia insieme a dieci altri chinesi.

— Nulla di nuovo, zio? chiese Cornelio al capitano.

— No, finora, ma vegliate attentamente. Non sono ancora tranquillo e non so se la notte passerà senza allarmi.

Scivolò sotto la tenda assieme ad Hans che cadeva pel sonno, ed il vecchio marinaio e Cornelio si assisero accanto al fuoco, che non era ancora stato spento, tenendo i fucili fra le ginocchia.

Vegliavano da mezz’ora, quando udirono a breve distanza dei lugubri ululati.

— I warrangal, disse Wan-Horn, alzandosi. Come mai quei cani selvaggi osano spingersi fin qui? Cosa ne dite, signor Cornelio?