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26 | capo iii. |
per tutti. Aggiungi inoltre che sono imprevidenti e che non pensano mai al domani. Uccidono un kanguro od un casoaro?... S’affrettano ad arrostirli e li divorano finchè non rimangono che le ossa, dovessero scoppiare.
— Sono adunque grandi mangiatori?
— Eccone un esempio, disse il capitano. L’olutaria è già sparita in sei bocconi, in quel ventre che pare non abbia fondo.
Infatti il selvaggio aveva già divorato la zapatos, ma non pareva soddisfatto; vedendo l’ammasso di molluschi, forse incoraggiato da quel primo regalo, vi si gettò sopra abbracciando più olutarie che potè, ma Wan-Horn, che non lo perdeva di vista, afferratolo per una gamba lo tirò indietro, dicendogli:
— Adagio, mariuolo; giù le zampe, brutta scimmia!
L’australiano, che contava di fare una scorpacciata, balzò rapidamente in piedi e raccolta la lancia l’alzò minacciosamente.
— Quanto sei buffo!... esclamò il marinaio.
— Guardati, Wan-Horn, disse il capitano. Questi selvaggi sono traditori.
— Gli romperò la lancia sul dorso, signor Wan-Stael.
Fece per gettarsi sull’australiano per disarmarlo, ma questi balzò indietro, dicendo in un linguaggio misto d’inglese e di malese:
— Bada, uomo bianco!... Questa è la terra dei figli di Mooo-tooo-omj.1
— Ed io ti dico che se non te ne vai, ti prendo a calci, brutto antropofago, disse il vecchio marinaio, alzando il fucile. Mi hai compreso?
L’australiano che non doveva ignorare la potenza delle armi da fuoco, retrocesse sollecitamente e piantando fieramente la lancia nella sabbia, disse:
— Ci rivedremo presto.
Poi spiccando un gran salto s’allontanò rapidamente, scomparendo dietro le rupi che chiudevano la baia.
— Che i cani selvaggi ti divorino! gli gridò Wan-Horn.
— Che ritorni? chiese Cornelio.
— È probabile, rispose il capitano che era divenuto pen-
- ↑ È il dio degli australiani.