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246 capo xxiv.


volgere al tramonto, decise di mettersi in cerca dei disgraziati compagni. Dopo d’aver raccomandato ad Hans ed al chinese di non abbandonare il boschetto e di vegliare attentamente, si mise in marcia verso il sud, seguendo le tracce del babirussa, ma avendo anche la precauzione di segnare gli alberi alla sua destra, vibrando di tanto in tanto dei colpi di scure sui loro tronchi per poter ritrovare la via percorsa.

S’inoltrò nella foresta per parecchi chilometri, ma procedendo a casaccio, avendo ben presto smarrite le tracce dell’animale e lanciando di tratto in tratto delle tuonanti chiamate, ma senza ottenere risposta alcuna.

Declinando il sole e temendo di non ritrovare più la via percorsa, fu costretto, suo malgrado, a ritornare, sperando che i compagni fossero già giunti al boschetto percorrendo altro tratto di foresta.

La sua disperazione fu al colmo, quando non vide che Hans ed il chinese.

— Si sono smarriti, disse. Cosa sarà di loro? Gl’imprudenti, nella fuga dell’inseguimento hanno dimenticato di fare delle incisioni agli alberi e chissà dove saranno ora.

— Non possono essersi molto allontanati, zio disse Hans. Il babirussa perdeva sangue e non può aver percorso molta via; forse ritorneranno più tardi.

— Ma la foresta è immensa, Hans, ed è facile perdersi fra migliaia e migliaia di alberi.

— Wan-Horn è un marinaio e tu sai che gli uomini di mare sanno sempre trovare la tramontana, il levante, l’occidente e il mezzodì.

— Sul mare, ma in questi boschi che non lasciano vedere il sole?... Tuttavia non disperiamo.

Costruirono una piccola tettoia con alcuni rami incrociati e delle foglie di arecche e s’accamparono senza osare dormire, per tema di non poter udire i segnali dei loro compagni.

Le ore però passavano senza che Cornelio e Wan-Horn ritornassero. Solamente verso la mezzanotte parve a loro di udire una lontana detonazione e delle grida, ma non si ripeterono.

Il capitano avrebbe voluto partire sull’istante, ma essendo l’oscurità profonda e temendo a sua volta di smarrirsi, fu costretto a rinunciare al progetto.