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CAPO XXIII.

I Prigionieri



IIl marinaio non si era ingannato. Quella foresta era così irta di ostacoli, che non erano capaci di superarli nemmeno strisciando come serpenti, costringendoli a fare degli immensi giri sotto quell’ammasso enorme di gambi, di foglie e di fiori che li soffocava e li imprigionava in tutti i modi.

Vi erano colà migliaia e migliaia di piante addossate confusamente le une addosso alle altre, non potendo reggersi da sole, poichè il pepe è un arrampicante che ha molta somiglianza colle nostre viti. Avendo trovato un terreno