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212 | capo xx. |
piegavano sotto il peso delle loro grosse frutta che sono pericolosissime se cadono sul capo a qualcuno, essendo irte di acute spine, e grosse come la testa di un uomo; i buà nanghe od artocarpi integrifoglia, altissimi, con grossi rami e che danno le frutta più colossali, poichè occorrono due uomini per portarle, ma assai nutrienti e che maturano tutto l’anno e dei manghi, ma di qualità scadente e poco fruttiferi, crescendo allo stato selvaggio.
Dopo cinque ore di marcia continua, i naufraghi giungevano in mezzo ad un grande gruppo d’alberi, i quali tramandavano un odore speciale e assai acuto.
— Non senti questo profumo delicato, zio? chiese Cornelio.
— Sì, disse il capitano, che s’era arrestato.
— Sono quegli alberi che lo esalano?
— Sì, Cornelio, e aggiungerò che qui vi sarebbe la fortuna d’un uomo, che avesse meno fretta di noi.
— Perchè, zio?
— Perchè questi alberi sono noci moscate. Guardali, Cornelio: meritano di essere veduti.