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la nuova guinea 141


dentale, molto frequentato dagli olandesi, dai malesi e dai chinesi, sicurissimo, essendo protetto da due isolotti, poi la baia del Tritone, poco lontana dal mar delle Molucche.

L’interno è poco noto, ma si sa che contiene delle grandi catene di montagne, di cui alcune sono altissime. Quelle dell’Astrolabio spingono le loro vette a milletrecento metri, gli Arfak a quasi cinquemila, ma si dice che ve ne siano altre ben più elevate.

Poche notizie si hanno sui corsi d’acqua. Si conosce la Durga, che sbocca presso il promontorio di Valk e si afferma che sia uno dei più grandi, ma molti altri si scaricano al nord ed al sud, e uno di considerevoli dimensioni deve trovarsi verso l’ovest poichè molti navigatori hanno osservato, che non lungi dalla punta orientale della baia di Geelvinc, le acque del mare sono scolorite a parecchie leghe dalla costa.

L’interno è tutto coperto da foreste immense le quali nulla hanno da invidiare a quelle tanto splendide delle isole della Malesia. A migliaia si contano le specie degli alberi e quanti di questi sono preziosi!... Le noci moscate crescono senza cultura accanto agli alberi del garofano; i tecks dal robusto legno così ricercato dai costruttori di navi, crescono presso gli alberi del cedro; i pandani alle casuarine, gli alberi del cocco a quelli del pane, il prezioso sagù al betel, al pepe nero, all’arenga saccarifera, ai latanieri, agli alberi che danno la cannella, ai bambù, ecc.

Ma là, sotto a quelle immense foreste, dove svolazzano i più splendidi uccelli della creazione, vivono altresì degli uomini che godono una fama assai triste e che non vedono di buon occhio gli stranieri.

Se taluni trafficano colle navi degli uomini bianchi, vendendo a loro il trepang che abbonda anche su quelle spiagge, le preziose spezierie, i meravigliosi uccelli del paradiso per le eleganti europee, o l’argento e l’oro che traggono in gran copia dai loro monti, nell’interno vivono gli alfurassi, gli arfaki ed i karon, montanari bellicosi che hanno una spiccata passione per la carne umana allo spiedo e sulle spiagge abbondano i pirati i quali esercitano specialmente la tratta degli schiavi, vivendo anche di rapina, e lo sanno le tribù costiere, le quali li temono e assai.

Wan-Stael, che conosceva la Nuova Guinea ed i suoi