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l'isola di corallo 113


gliera ho veduto l’atollo circondato d’alberi e anche il canale. Governa sempre dritto colla prua all’est.

— Resisterà la scialuppa, alle contro-ondate?

— Se non è andata a picco fra queste enormi onde, supererà vittoriosamente anche quelle. Cornelio, apri bene gli occhi; vi possono essere delle scogliere dinanzi all’atollo.

— Le onde luminose ce le mostreranno, zio mio.

La scialuppa spinta dal vento e portata dalle onde che correvano verso i frangenti, s’avvicinava rapidamente all’atollo segnalato, che la nebbia luminosa, prodotta dal polverizzarsi dei flutti, rendeva ormai visibile.

In breve si trovò in mezzo a quella splendida fosforescenza. Le onde scintillavano come se fossero sature di pagliuzze d’argento o di zolfo liquefatto, spruzzando i naufraghi di quei microscopici molluschi i quali rilucevano, per qualche tempo, anche fuori dall’acqua.

La scia della scialuppa spiccava nettamente in mezzo alla cupa notte e pareva che fiammeggiasse attraverso alle ondate, indicando la rotta percorsa.

Il capitano e Cornelio, curvi sulla prua, mentre Hans ed il pescatore stavano alla vela, esaminavano attentamente le acque per non urtare contro qualche scogliera a fior d’acqua, la quale avrebbe infallantemente sfasciata di colpo la debole imbarcazione.

L’atollo non era più che a tre o quattrocento passi. Era una specie d’isolotto circolare che misurava una circonferenza di forse un quarto di miglia, ma quale bizzarra forma!... Pareva un anello, largo trenta o quaranta metri, basso assai, con un’apertura verso il sud-ovest, ma assai stretto. Nell’interno si vedeva una specie di lago, le cui acque erano pure fosforescenti.

Degli alberi, che la bufera incurvava furiosamente, si agitavano intorno a quell’isolotto e si vedevano le onde a rompersi ai piedi dei tronchi.

Al nord ed al sud, due file di scogliere si staccavano, prolungandosi in quella direzione per parecchie miglia.

Il mare era tempestosissimo intorno a quell’isolotto ed ai frangenti. Le onde si scagliavano con furia estrema contro quegli ostacoli, con muggiti e scrosci spaventevoli, rompendosi,