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110 capo xi.


Vanno, vengono, si agitano, si raggruppano, formando degli strani disegni o si sciolgono: qua sono bagliori d’un rosa pallido, più oltre d’un azzurro brillante, o rossi, o giallognoli. A poco a poco coprono il mare, le luci si fondono, le acque s’impregnano di quei bagliori e pare che giù, nei profondi e misteriosi baratri dell’oceano, splenda una luna, o una lampada elettrica d’una potenza incalcolabile.

Chi sono i produttori di quella luce? Dei molluschi gelatinosi, senza consistenza, che sembrano per lo più ombrelli stravaganti forniti di certe code ancora più strane, di tentacoli lisci o piumati o coperti di ventose o pesci che sembrerebbero muniti di lanterne.

Si chiamano anemoni alcuni di quei molluschi, altri pelagie, ed i pesci fosforescenti scopelus, ergyropeletas, chauliodas, ecc.

Ma una fosforescenza ancora più meravigliosa è quella prodotta dalle nottuliche, molluschi piccolissimi, invisibili per lo più, aventi la forma d’una pesca, con un’appendice mobile, rivestita d’una membrana resistente. Salgono alla superficie a milioni e milioni e saturano le acque.

Non si sa ancora se quei piccolissimi organismi siano di natura animale o vegetale; si sa solo che la loro fosforescenza è dovuta ad una sostanza particolare che ricopre il loro corpo e che pare s’accenda contraendosi.

Comunque sia, quale spettacolo offre l’oceano, quando è invaso da queste nottiluche!... La superficie scintilla come se fosse sparsa da migliaia di pagliuzze d’argento o come se sotto di essa scorrano getti di metallo liquefatto, di ferro, di oro, d’argento o di zolfo fiammeggiante.

Gettate in mare un oggetto qualsiasi e vedrete sprizzare delle scintille o che sembrano tali; spingete la nave attraverso a quel mare, ed a prua, a babordo, a tribordo vedete balenare lampi luminosi, o scorrere qua e là ondate di punti luccicanti mentre a poppa si estende una striscia che pare fiammeggiante e che si conserva a lungo.

Ma il fenomeno è più ammirabile quando il mare è agitato. Allora sono le onde che diventano luminose; pare che non siano più d’acqua, ma di fosforo liquefatto.

Ogni volta che si urtano, quei bagliori diventano più intensi, salgono, scendono, si mescolano confusamente, in-