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l’uragano 107


— Sono onde che si rompono, capitano.

— Contro una costa?

— Ne sono certo.

— Ma da cosa deriva adunque quell’intenso chiarore?

— Lo sapremo ben presto, capitano. L’uragano ci spinge in quella direzione.

La scialuppa infatti filava verso quella luce misteriosa, la quale si estendeva come un’immensa fascia dal nord al sud. Quel fenomeno stranissimo, inesplicabile pel momento, subiva delle forti ondulazioni, pur mantenendo sempre la sua linea quasi dritta; ora s’alzava, ora s’abbassava, si raddrizzava in forma di molteplici punte o di creste e lanciava in aria una specie di nebbia scintillante, ma che aveva pure delle bizzarre vibrazioni.

In mezzo a quella luce argentea, si vedevano guizzare linee che parevano di fuoco o si vedevano dei bagliori d’oro che tosto scomparivano per apparire più lontani.

Già la scialuppa non era lontana che due o tre miglia, quando il capitano esclamò:

— Una costa laggiù!...

— Dietro quel fuoco? chiese Cornelio.

— Non è un fuoco; è una splendida fosforescenza marina: ecco là le onde luminose che si sfasciano sulle scogliere e che lanciano in aria la loro spuma fosforescente. Attenzione, Wan-Horn!... La barra sempre in mano!...