Pagina:Salgari - I naviganti della Meloria.djvu/73


i naviganti della meloria 71

contro le pareti e contro i macigni dello squarcio con fragori assordanti che l’eco ripeteva, ingrossandoli enormemente.

— È impossibile udire qualche cosa — disse il dottore.

— Aspettiamo che quel furfante si allontani — disse Roberto. — Se non ci trova, finirà coll’andarsene.

— Hai veduto qualche fuoco o qualche pericolosa scogliera?

— Nè l’una nè l’altra, signore. Ho udito come dei leggeri scoppiettii ed anche una specie di fischio.

— Per mille merluzzi! — esclamò padron Vincenzo. — Che questa caverna sia abitata?

— E da chi? — domandò il dottore, con tono beffardo.

— Io non lo so, signor Bandi.

— Forse dai topi.

— Udite, signore?... — chiese Roberto.

Fra il rumoreggiare delle acque ancora mosse dai capitomboli del pescecane, s’erano uditi degli scoppiettìi, seguìti poco dopo da alcuni sibili molto acuti.

Quei rumori non venivano dalla parte del canale, bensì dall’estremità di quella caverna, a quanto pareva.

— Cosa dite dottore? — chiese padron Vincenzo, che non si sentiva tranquillo.

— Dico che noi spiegheremo questo fenomeno — rispose il signor Bandi. — Mi pare che lo squalo si sia allontanato; accendiamo adunque le nostre lampade e andiamo a vedere da che cosa provengono questi scoppiettìi e questi sibili.

— Che ci sia qualche vulcano qui dentro?

— Non vedo alcuna fiamma, Vincenzo e poi, si udrebbero dei boati tali da far tremare le vôlte del canale.

Una lampada ed una torcia furono accese da Michele e da Roberto e la luce fu proiettata innanzi.

La scialuppa era entrata in una caverna di dimensioni però molto minori di quella ove era stato ucciso il primo pescecane, però al pari dell’altra era irta di rupi ed ingombra di scogliere.

Anche la vôlta era meno alta e tutta coperta di superbe stalattiti, le quali formavano dei veri festoni, assai artistici. Certuni giungevano quasi a livello dell’acqua, però erano così leggeri che bastava un semplice urto per spezzarli.

A levante le pareti scendevano a picco, formando un muraglione regolare; a ponente ed a settentrione invece si scorgeva una spiaggia dirupata, non però difficile a scalare.

Era precisamente in mezzo a quelle rocce che s’udivano i sibili e gli scoppiettìi che avevano tanto sorpreso Roberto e spaventato padron Vincenzo.

— Io so di cosa si tratta! — disse il dottore, dopo d’aver ascoltato attentamente.

— Spiegatevi, signor Bandi — disse padron Vincenzo, sempre inquieto.