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i naviganti della meloria | 63 |
neri che aumentavano sempre, formando talvolta degli ammassi considerevoli di materie bituminose.
Pareva che cercasse il crepaccio da cui uscivano.
Padron Vincenzo stava per ripetere la domanda, quando il dottore lo prese per un braccio, dicendogli:
— Ascolta?...
Il pescatore tese gli orecchi e udì verso la parete destra del canale, un gorgoglìo rauco.
— Cosa succede laggiù? — chiese.
— È la sorgente — rispose il dottore.
— E cos’è che fa ribollire l’acqua?
— Sono i gaz.
— Ohe... Badate di non accendere le pipe — disse il pescatore, volgendosi verso Michele ed a Roberto. — Noi navighiamo sopra una polveriera.
— E che polveriera! – aggiunse il dottore. — Siamo in mezzo ad un gazometro.
— Toh! Forse che questo gaz è illuminante? — chiese il pescatore, stupito.
— E del migliore, mio caro.
— E si potrebbe raccogliere?
— In Cina da parecchi secoli si scavano appositamente dei pozzi per adoperare i gaz. Anche a Salsomaggiore si comincia già a raccoglierli e se ne servono come combustibile per cristallizzare il sale, risparmiando così la legna ed il carbone...
Il dottore si era bruscamente interrotto, alzando vivamente il capo. Anche i tre pescatori avevano abbandonati i loro posti, stringendosi macchinalmente l’uno contro l’altro come per proteggersi a vicenda contro un pericolo ignoto.
In lontananza si era udito come una specie di rombo cupo e pauroso.
— Cosa è avvenuto dottore? — chiese padron Vincenzo.
— Si direbbe uno scoppio — rispose il signor Bandi.
— E che sia stata una scossa di terremoto? — chiese Roberto.
— Non lo credo.
— E perchè dottore? — chiese padron Vincenzo.
— Le acque del canale avrebbero risentito la scossa e qui si sarebbe prodotta una forte ondulazione.
— Pure qualche cosa deve essere accaduto.
— Lo so.
— Guardate! — esclamò in quell’istante Michele che si trovava a prora.
Tutti si volsero rapidamente e sotto le oscure vôlte del grande canale poterono distinguere un rapido bagliore che quasi subito si estinse.
— Avete veduto? — chiese Michele.
— Sì — rispose il dottore con un tono di voce che tradiva una certa inquietudine.
— Da cosa può essere derivato quel lampo? — chiese Vincenzo.