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i naviganti della meloria 25

— Slavo!... — gridò il lupo di mare. — E tu osi sospettare del dottore?

— Io non mi fido di nessuno.

— Nemmeno di me?

— Io non sospetto su di voi, però...

— Continua.

— È inutile che mi spieghi di più.

— Per tutti i pescicani dell’Adriatico! Tu verrai con me nella galleria. Non voglio che tu possa dubitare di me e del dottore.

— Io non ci verrò, padrone.

— E per quale motivo?

— Non ho alcun desiderio di lasciare la pelle sotto terra; però vi condurrò fino nella valle del Brenta, e andrò ad attendervi alla Spezia per vedere se avrete trovato o no il tesoro.

— Gigante codardo! — esclamò il lupo di mare, rosso di collera. — Appena saremo giunti a bordo, ti pagherò la mesata, poi lascerai immediatamente il mio bragozzo, m’intendi?

— Adagio, padrone — disse Simone Storvik, ridendo ironicamente. — Voi vi siete adunque scordato che ero anch’io presente quando avete pescato il cofano. Non voglio rinunciare alla mia parte.

— Va’ a venderti le casse, adunque, canaglia!

— Troppo poca cosa, padrone.

— Cosa pretendi, adunque?

— Io? Nulla... se non troverete nulla. Però voglio venire anch’io nella valle del Brenta, o...

— Continua!

— Griderò ai quattro venti la scoperta fatta.

Padron Vincenzo si era alzato pallido di furore, portando la destra alla fascia, entro la quale teneva il coltello di manovra.

Il gigante però lo aveva prevenuto. Ritirare un remo e alzarlo minacciosamente, fu l’affare d’un lampo.

— Badate, padrone — disse con voce rauca.

— Cane d’uno slavo!... — urlò il lupo di mare, estraendo l’arma ed imprimendo alla scialuppa una tale scossa da farla quasi capovolgere.

Simone Storvik era diventato pallido come un morto.

— Volete uccidermi? — chiese.

— Sì, se non lascerai subito questa scialuppa.

— Ho la mia cassa ed i miei risparmi a bordo del vostro bragozzo.

— E tu mi crederesti capace di derubarti, è vero, Simone Storvik? — chiese padron Vincenzo, con ironia.

Lo slavo non rispose.

— Giù quel remo! — urlò il lupo di mare.

— Non mi ucciderete, poi? — chiese Simone.

— Codardo! Guarda!...

Con un gesto sdegnoso, padron Vincenzo aveva gettato in mare il coltello.

Lo slavo abbassò il remo, poi disse con voce sibilante: