Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
i naviganti della meloria | 21 |
— Sedete ed ascoltatemi — disse il dottore. — Avete voi osservato il disegno che si trova in mezzo al foglio?
— Sì, dottore — rispose padron Vincenzo.
— Non avete indovinato di che cosa si tratta?
— Ma... mi parve il tracciato d’un qualche canale.
— È vero, si tratta d’un canale, ma scavato sotto l’Italia e precisamente fra la Spezia e la valle del Brenta.
— E scavato da chi? — chiese il lupo di mare, con stupore.
— Da un capitano della repubblica genovese.
— Spiegatevi meglio, signor Bandi.
— Lasciate prima che riassuma, per sommi capi, ciò che sta scritto nel documento. Accendete le vostre pipe, se volete fumare, sorseggiate un altro bicchiere e aprite gli orecchi.
III.
Una galleria fra il Tirreno e l’Adriatico.
— Nel documento si narra, — disse il dottore, — che verso il 1300, ossia nell’epoca in cui maggiori erano le rivalità fra le due repubbliche di Venezia e di Genova, alcuni palombari, nel cercare di rimettere a galla una nave genovese, affondatasi nei pressi di Lerici, in quella minuscola insenatura che forma la punta di Maralunga, scoprivano a sei metri di profondità una vasta apertura che sembrava una vera galleria.
«Il capitano della repubblica genovese, Luigi Gottardi, avuto sentore della scoperta, volle vedere di cosa si trattasse e d’accordo con altri quattro suoi compagni, intraprese l’esplorazione.
«Dice questo capitano, che entrato nella galleria, si trovò dinanzi ad una caverna marina di dimensioni tali, da poter permettere il passaggio ad una galera anche di grandi proporzioni e che, a quanto pareva, non doveva essere stata scavata dalla mano umana.
«Quella scoperta sarebbe stata l’ispirazione d’un progetto grandioso, degno dei Romani, e cioè di aprire un canale sotterraneo fra il mare Tirreno e l’Adriatico, per facilitare ai genovesi l’invasione delle terre della repubblica veneta non solo, ma di permettere loro anche di sorprendere inaspettatamente la Regina di quel mare.»
— Per centomila tonni e pescicani! — esclamò padron Vincenzo. — Cosa dite, dottore? Quell’audace capitano voleva sorprendere Venezia?
— E ci sarebbe certamente riuscito, mio bravo lupo di mare, se cir-