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rato quell’ultimo braccio ma trovandolo ingombro di scogliere, lo avevano certamente creduto un semplice antro sottomarino scavato dall’azione delle onde.

Giunti all’aperto, i quattro esploratori mandarono un fragoroso urrah!... Il golfo della Spezia, illuminato da un superbo sole, si apriva dinanzi ai loro sguardi stupiti.

In lontananza biancheggiavano le case e le superbe fortificazioni della prima piazzaforte d’Italia e pel golfo veleggiavano in gran numero barche pescherecce e fumavano dei grandi vascelli, forse le poderose corazzate della nostra squadra.

Il dottore ed i suoi compagni, raggiunta la riva, s’arrampicarono lestamente sulle scogliere e di lassù spaziarono i loro sguardi all’intorno.

Sulla loro destra, annidate fra le rupi, apparivano Lerici e San Terenzo; alla sinistra si prolungava sull’azzurro mare la punta Maralunga.

Il dottore aprì le braccia e strinse uno ad uno i suoi valorosi compagni, che l’avevano seguìto nel periglioso viaggio fra le viscere della terra, poi con voce commossa disse:

— Ed ora, amici bravi, andiamo ad annunciare all’Italia la meravigliosa scoperta!...