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166 | emilio salgari |
— Aspettiamo per vedere se le scosse si rinnoveranno poi ce ne andremo.
— Mi pare che l’acqua si tranquillizzi — disse padron Vincenzo. — Fra una mezz’ora tutto sarà finito.
— Può avvenire un’altra scossa, Vincenzo.
— Non odo più alcun boato.
— Non fidiamoci. Intanto visiteremo meglio la stiva della galera.
— Cosa sperate di trovare?...
— Qualche lampada o qualche torcia. È impossibile che non ve ne siano.
— Andiamo, dottore. Vi sono qui delle funi incatramate che ci serviranno pel momento.
— Che Michele e Roberto rimangano qui a vegliare e ad alimentare il fuoco. Badate però che non scoppi qualche incendio.
— Contate su di noi, dottore — risposero i due pescatori.
Il signor Bandi ed il pescatore scesero nella stiva cominciando le loro ricerche.
La cosa non era però facile essendovi molti materiali che bisognava smuovere e moltissime botti parte semivuote ed altre piene di cemento e di calce.
Il dottore e padron Vincenzo, prima di accingersi a quella difficile e faticosissima impresa, passarono nel quadro di poppa, pensando che là forse avevano maggiori probabilità di trovare qualche lampada o qualche cosa di simile.
Le cabine erano tutte sottosopra e del pari ingombre di materiali, di vanghe, di zappe, di casse sfondate e di botti sventrate.
Guardarono in alto, sperando di veder pendere qualche lampada, inutilmente però. Una parte del soffitto era caduto e forse i lumi s’erano spezzati od erano stati portati via dai lavoranti della galleria.
— Per centomila merluzzi!... — esclamò padron Vincenzo. — È una cosa incredibile!... Che facessero a meno dell’illuminazione quegli uomini? Bah!... Rimedieremo egualmente, dottore.
— In quale modo?
— Non sentite questa puzza di catrame?
— Sì.
— Vi deve essere qualche barile, dietro a quei sacchi.
— E cosa vorresti farne?
— Per Bacco!... Si mette dentro una fune e si accende. Invece d’una lampada avremo un piccolo sole.
Rimosse i sacchi e allungò lestamente le mani levando trionfalmente due secchie di metallo ripiene di catrame.
— Ecco due lampade superbe — disse. — Abbiamo quindici o sedici chilogrammi di materia ardente che ci procurerà una bella luce.
— Vi sono altre secchie, Vincenzo?
— No, dottore. Ritengo che queste ci basteranno per giungere fino al golfo di Spezia.
— Sì, se non troviamo degli ostacoli.
— Quali, signor Bandi.