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160 | emilio salgari |
— La spiegazione è facile, signor Bandi — rispose padron Vincenzo.
— Vuoi dire?
— Che questa vecchia galera è arenata.
— Lo credi?
— Per Bacco! È immobile.
— Questo legno deve aver servito di magazzino agli uomini del capitano Gottardi.
— Certamente dottore.
— E questo incontro mi fa supporre una cosa.
— Quale dottore?
— Che l’uscita del canale non sia lontana.
— Vi è però una cosa che mi stupisce, signor Bandi.
— E quale, Vincenzo? — chiese il dottore.
— Se questa vecchia galera è stata spinta fino qui, l’uscita della galleria deve essere ampia.
— Certamente.
— E come può essere sfuggita ai pescatori ed ai naviganti del golfo della Spezia e per tanti secoli?
— Anch’io mi sono fatto questa domanda, Vincenzo. Si può supporre però una cosa.
— Che la galleria sia franata verso l’imboccatura?
— O che sia stata rovinata appositamente per impedire di venire scoperta prima di essere ultimata — disse il dottore. — D’altronde spero che fra poco noi lo sapremo.
— Dottore, possiamo utilizzare un po’ di questo legname, per ingrandire la nostra zattera.
Chiamarono Michele e Roberto e unendo le loro forze gettarono in acqua alcune travi e parecchi barili vuoti, unendo le une e gli altri alla zattera.
Ingrandito il loro galleggiante, abbandonarono la vecchia galera e ripresero il viaggio inoltrandosi lentamente sotto le infinite e tenebrose vôlte della galleria.
La certezza di essere ormai quasi prossimi alla fine del loro viaggio, aumentava di minuto in minuto.
Osservando le acque trovavano di frequente degli ammassi di alghe strappate dalle rive del golfo e portate colà dall’alta marea e anche dei pezzi di legname, dei sugheri adoperati dai pescatori e perfino delle scatole di latta le quali urtandosi producevano dei rumori strani.
Sì, lo sbocco del canale non doveva essere lontano, almeno tale era la convinzione degli audaci esploratori.
Un quarto d’ora era così trascorso, quando gli orecchi di padron Vincenzo furono improvvisamente colpiti da un cupo rombo che pareva venisse non dinanzi a loro, bensì dall’opposta estremità del canale.
— Cos’è questo? — si chiese egli con ansietà. — Si direbbe che nel sottosuolo è avvenuto qualche sprofondamento o qualche formidabile scoppio.
— Una scossa di terremoto? — disse il dottore.