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i naviganti della meloria 139

Altro che torrente! Era un vero fiume largo dodici o quindici metri se non di più e scendeva così furioso da gonfiarsi in vere ondate.

— Non ci rimane che seguire la sponda — disse il dottore.

— Andiamo prima a prendere la lanterna.

Si era appena alzato quando una tremenda esplosione avvenne verso l’alto corso del fiume.

La terra oscillò spaventosamente come se fosse stata sollevata da una potente scossa di terremoto, mentre dall’altra rovinavano con immenso fracasso, intere rocce, le quali poi, rotolavano nel fiume facendo balzare in aria giganteschi sprazzi.

Per alcuni istanti parve che l’intera caverna dovesse crollare sul capo del dottore e dei suoi compagni; fortunatamente non rovinarono che alcune vôlte.

Le enormi pareti della miniera avevano resistito alla formidabile scossa.

Il dottore e padron Vincenzo erano stati rovesciati l’uno sull’altro e per un vero miracolo non erano stati scaraventati nel fiume. Risollevatisi prontamente, si erano trovati avvolti in una profonda oscurità poichè le due lampade che ardevano presso l’accampamento si erano spente.

— Gran Dio! Cos’è avvenuto? — gridò padron Vincenzo.

— Pare che sia scoppiata una mina — rispose il dottore.

Poi due grida irruppero dal loro petto:

— Michele! Roberto!

— Dottore! Padron Vincenzo! — risposero i due pescatori.

— Siete feriti?

— No e voi?

— Sia ringraziato il cielo! — esclamò il signor Bandi.

— Dove sono le lampade? — gridò padron Vincenzo.

— Si sono spente.

— Presto, riaccendetele! Noi non osiamo muoverci perchè il fiume ci sta dietro.

— Lasciateci il tempo di cercarle — rispose Michele. — L’esplosione le ha scaraventate chissà dove.

Mentre i due pescatori cercavano di scoprirle fra gli ammassi di carbone, una rapida conversazione si era impegnata fra il dottore e padron Vincenzo.

— Da cosa può essere stata prodotta quest’esplosione? Uno scoppio di grisou forse?

— No, Vincenzo. Si sarebbe rovesciato su di noi un torrente di fuoco.

— Allora è stata una mina?

— Lo sospetto e non doveva essere una mina a polvere.

— Forse che lo slavo ha fatto scoppiare della dinamite!

— Ne sono certo.

— Il furfante! E con quale scopo? Di far crollare la caverna?

— O per qualche altro motivo?

— Cosa volete dire dottore?

— Il fiume non scorre più dietro di noi.

— Pure odo ancora dei muggiti.