Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
132 | emilio salgari |
— Tu sei pazzo!
— Il tesoro è mio! — ripetè un’ultima volta Simone.
— Quell’uomo non ha più il cervello a posto!— esclamò padron Vincenzo. — Il tesoro glielo ha sconvolto.
— Sì, deve essere pazzo — disse il dottore.
— Che sia solo?
— Non abbiamo veduto alcuno presso di lui — dissero Michele e Roberto.
— Che cosa facciamo dottore?
— Costringiamolo ad arrendersi.
— In qual modo?
— Privandolo del suo galleggiante. Vedo che si trova ancora in mezzo al bacino. Cosa vi sembra?
— È una zattera, dottore.
— Che quegli uomini si siano spinti fino qui, su poche tavole?
— Hanno avuto una bella audacia, dottore.
— Ammirabile, Vincenzo.
— In acqua, Michele — disse il lupo di mare. — Spingi qui la zattera.
Il pescatore s’immerse, dopo però di essersi assicurato d’avere alla cintola il coltello e nuotò vigorosamente verso il galleggiante il quale spinto dalla marea, era già giunto presso l’uscita della caverna.
Con poche bracciate lo raggiunse e vi si issò sopra.
Si trattava precisamente d’una zattera formata di travi con una piattaforma che pareva fosse stata costruita col fasciame d’una scialuppa.
Quattro barili, legati ai quattro angoli, la sorreggevano.
Sulla piattaforma non v’erano che due casse contenenti alcune vesti, una lampada rotta ed alcune bottiglie vuote.
Nè biscotti, nè altra specie di viveri si vedevano in alcun luogo. Anche il fucile che lo slavo aveva scaricato contro il suo ex-padrone ed i suoi camerati era scomparso.
Michele prese un remo che aveva scorto a prora e spinse il galleggiante verso la sponda, arenandolo sulla sabbia.
— Magro bottino — disse balzando a terra. — Io non so che cosa metteva sotto i denti quel furfante di Simone. Non ho trovato nemmeno un sorso d’acqua dolce.
— Che quei tre disgraziati siano rimasti senza viveri? — si chiese il dottore.
— O che la zattera si sia rovesciata? — disse invece padron Vincenzo.
— O meglio sfasciata — disse Michele. — Mi pare che queste tavole siano molto sconnesse. Forse il galleggiante è stato sventrato da qualche scogliera subacquea.
— Allora Simone sarà affamato.
— Certamente, dottore — rispose padron Vincenzo.
— Che la fame e la sete lo abbiano fatto impazzire?
— Tanto peggio per noi, poichè quell’uomo può diventare pericolosissimo. Dottore, volete un consiglio?