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112 emilio salgari

— Non avete osservato che la fiamma della torcia si allargava e che diventava azzurrognola?

— Sì.

— Ciò indicava la presenza del gaz infiammabile. Un istante di ritardo e forse noi scatenavamo un torrente di fuoco e forse facevamo crollare le vôlte della galleria.

— Per centomila merluzzi!

In quell’istante in lontananza si udì una tremenda detonazione, poi sotto le oscure vôlte si vide irrompere un uragano di fuoco, ma che quasi subito si dileguò perdendosi in direzione del mar Tirreno.

— Mille fulmini! Cos’è avvenuto? — chiese padron Vincenzo, impallidendo.

— È scoppiato il grisou — rispose il dottore.

— Chi lo ha acceso?

— Certamente gli uomini che ci precedono.

— E saranno morti?

— È probabile.

— Accorriamo, dottore.

— Un momento: datemi una lanterna di sicurezza. Sento che il gas tuonante ci circonda. Che nessuno accenda un zolfanello, o siamo perduti!


XIV.

Le vittime del «grisou».


La lampada di sicurezza, inventata dal celebre chimico inglese Davy circa ottant’anni or sono, permette di sfidare impunemente il gaz tuonante, chiamato anche grisou, che si trova sparso talvolta in grandi quantità nelle miniere di carbon fossile.

Somiglia ad una lampada comune, ma la fiamma è circondata da una fitta reticella metallica, la quale impedisce che l’accensione si comunichi al gaz esterno, e ciò per una legge fisica assai facile a spiegarsi.

Il grisou, penetrando attraverso la reticella, si accende subito, senza però provocare esplosioni, essendo la quantità minima, ma il metallo, che è un buonissimo conduttore, assorbendo immediatamente il calore, impedisce che si comunichi all’esterno.

Prima dell’invenzione di questa lampada, tremende esplosioni avvenivano nelle miniere di carbon fossile, seppellendo talvolta sotto le macerie delle centinaia di operai; ora questo pericolo è evitato. È bensì