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i naviganti della meloria 105

non dover trovare più lo sbocco della galleria del capitano Gottardi, quando i loro sguardi furono improvvisamente colpiti da una viva luce che si vedeva scintillare sotto una galleria che pareva bassa in proporzione alle gigantesche vôlte della immensa caverna.

— Un altro vulcano — chiese padron Vincenzo.

— Od un altro fiume di lava? — dissero Michele e Roberto.

Invece di rispondere, il dottor Bandi aveva aperta una cassetta e levato un cannocchiale lo aveva puntato in direzione di quella luce.

— Ebbene? — chiesero i pescatori.

— Laggiù si trova lo sbocco del tunnel — rispose il signor Bandi.

— Ma quel chiarore? — chiese Vincenzo.

— Deriva da una grande fiamma che irrompe dalla parete del tunnel.

— Allora avremo il passo chiuso.

— Non mi sembra.

— Ma da che cosa supponete che derivi quella fiamma?

— Forse da qualche eruzione di gaz o da qualche bocca di pozzo petrolifero.

— E possono accendersi da loro?

— È un po’ difficile.

— Allora deve essere stato acceso da qualcuno, forse dagli uomini che ci precedono.

— O dal capitano Gottardi.

— Eh? Volete scherzare dottore?

— Niente affatto, Vincenzo.

— Come si può ammettere che un fuoco arda da parecchi secoli?

— Vi stupite? Eppure in Italia abbiamo non poche fontane ardenti che bruciano da tempi immemorabili, dal tempo dei Romani e fors’anche prima.

«Ecco una cosa che stenterete molto a crederla autentica.

«A Barigazza per esempio, nel Modenese ce n’è una celebre che arde da centinaia di secoli e che i Romani conoscevano, anzi, i loro sacerdoti si servivano di essa per dare ad intendere ai creduloni là dentro vi fosse la fucina del dio Vulcano.

— I furbi!

— Una seconda si trova a Pietramala, nel Bolognese, una terza a Velleja e un’altra pure non lontano, alla Porretta.

— E non vengono usate in nessun modo?

— Finora nessuno se ne serve. Una volta fu raccolto quel gas entro un tubo e per qualche tempo alla Porretta si vide un fanale a luce intensa, ma poi, chi sa per quale motivo, quel fanale fu abbattuto.

— E potrebbero servire quei gaz?

— Certamente, Vincenzo, poichè sono eccellenti idrogeni carburati. Se s’imprigionassero mediante appositi apparecchi si potrebbe illuminare qualche intera borgata senza la spesa d’un soldo.

«In altri paesi, in America per esempio, dove non poche sono anche là le fontane ardenti, vi sono degli stabilimenti illuminati con quei gaz, ma da noi forse l’economia non si conosce.