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84 | emilio salgari |
– Sì – confermò il soldato. – Cosa vuol dire ciò?... Che vogliano tenere come ostaggi il capitano ed il malese?...
– O che i nostri compagni siano stati uccisi? – chiese Amely, impallidendo.
– Faremo tuonare il cannone – disse Dik.
Il praho virava di bordo, ma non colla prua verso il vascello, ma verso terra, come se si preparasse a riguadagnare la baia.
Held s’appressò al cannone per essere pronto a mitragliare quei furfanti, e lanciò tre tuonanti chiamate:
– O’Paddy!... Aier-Raja!... O’Paddy!...
Il capitano uscì dall’attap e si spinse a poppa.
– Non temete – gridò.
– Dove andate?...
– Ci conducono dal capo dei Bughisi.
– A cosa fare?...
– Per trattare la nostra e la vostra liberazione.
– E dovremo rimanere qui?...
– Vi consiglio a rimanere.
– Ma vogliono tenerci prigionieri?
– No, mi reco dal capo per ottenere un praho e per farci trasportare a Timor.
– E se non vi vediamo più ritornare?
– Allora cercherete di giungere a Semmeridan; ma vi ripeto che non corriamo pericolo alcuno. Addio!...
Il praho aveva sciolte tutte le vele e navigava verso la baia con grande rapidità. In pochi istanti scomparve dietro ad un promontorio che s’allungava sul mare per un lungo tratto, formando una specie di penisola.
– Cosa succederà di loro? – si chiese l’olandese. – Dove li condurranno?... Io non so, ma questa partenza e la conoscenza di quel malese con quei pirati mi suscitano delle strane inquietudini.
– E quali, signor Held? – chiese Amely.
– Non saprei dirtelo, ma non sono tranquillo.
– Dubitereste di O’Paddy?...
– Non ne ho i motivi finora.
– Ha cercato ogni mezzo per salvarci.
– È vero, ma vi sono tanti bricconi nel mondo, ed ho udito a raccontare che tra la pirateria malese vi sono anche degli uomini bian-